Bloccati a Malga Frattasecca da 120 mila metri cubi di fango 

Bomba d’acqua a Peio. La colata di detriti scatenata dal temporale di giovedì ha costretto una quarantina di persone a passare la notte in malga o in auto. Ieri mattina il varco aperto sulla strada ha permesso loro di tornare a casa


Fabrizio Brida


Peio. Una notte a Malga Frattasecca, bloccati dalla colata detritica che ha invaso la strada che porta al Pian Palù, dove c’è la diga, rendendo impossibile il passaggio. Una quarantina di persone sono state costrette a trascorrere la notte tra giovedì e venerdì in malga in Val di Pejo, e alcune in auto, dopo che il violento temporale che si è abbattuto nella zona tra le 19 e le 19.30 di giovedì ha causato una colata detritica di migliaia di metri cubi di fango, roccia e alberi lungo la Val Taviela.

Nella mattinata di ieri, come racconta il sindaco di Peio Angelo Dalpez, è stato aperto un varco per consentire alle persone rimaste bloccate di rientrare alla propria abitazione o nelle strutture che le ospitano. «Avevamo provato a creare un passaggio già nella serata di giovedì, ma non è stato possibile – spiega il primo cittadino –. Abbiamo quindi lasciato passare la notte e questa mattina (ieri, ndr), verso le 10, con le ruspe siamo riusciti a consentire momentaneamente il transito. Quel tanto, almeno, da permettere alla gente rimasta bloccata in malga di rientrare. Ho quindi firmato un’ordinanza per la chiusura totale della strada del Fontanino, che resterà in vigore fino alla revoca».

Fortunatamente, trattandosi di una zona dove non sorgono abitazioni o strutture ricettive, nessuna persona è stata coinvolta direttamente dalla colata detritica. Il forte temporale ha trascinato a valle una grande quantità di materiale che ha ostruito una briglia filtrante costruita negli anni scorsi per la protezione dell’alveo. Superata la capacità di contenimento della colata, i detriti sono fuoriusciti creando un piccolo conoide.

La colata - si parla di almeno 120 mila metri cubi di materiale - è partita dalla pista Val della Mite, dove arriva la funivia Pejo 3000, raccogliendo poi il rio Taviela. Un fenomeno che si è verificato con inaspettata e repentina violenza. La perturbazione, infatti, è durata qualche decina di minuti, ma pare che il maltempo non sia intenzionato a concedere una tregua: tra la serata di oggi e domani, infatti, sono annunciati nuovi temporali, ragion per cui in queste ore le squadre dei bacini montani si stanno dando da fare per scavare un po’ di materiale e creare un invaso capace di reggere eventuali nuove scariche.

Massiccio l’intervento delle squadre d’emergenza: sul posto sono subito accorsi i Vigili del fuoco di Peio, gli uomini della Forestale di Fucine e del Parco dello Stelvio, il Soccorso Alpino, la Protezione Civile con i tecnici del Servizio geologico e del Servizio bacini montani che hanno presidiato la zona anche con l’aiuto dell’elicottero e dei droni. Nella giornata di ieri si sono recati sul luogo anche i tecnici di Dolomiti Energia per dei controlli sulle dighe, che però non dovrebbero essere state interessate dal fenomeno, mentre i tecnici comunali hanno verificato che non ci fossero danni o problemi all’acquedotto.

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