Commercio

Nel Triveneto leggero calo dell'export, ma il Trentino Alto Adige va a gonfie vele

Dopo due anni di crescita ininterrotta la flessione è dell’1,1%, ma in Trentino Alto Adige va a gonfie vele con +6,8% pari a 2,9 miliardi



VENEZIA. Nel secondo trimestre del 2023, i distretti industriali del Triveneto hanno superato i 10,7 miliardi di euro in esportazioni, registrando il primo leggero calo (-1,1%) dopo un periodo di crescita ininterrotta iniziato dal 2021.

Il dato emerge dal "Monitor" curato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, e riflette "una situazione complessa, in un contesto di generale rallentamento della domanda internazionale, in cui vi sono andamenti regionali contrapposti", precisa una nota.

Da un lato, i distretti del Veneto hanno confermato i livelli eccezionali delle esportazioni toccati nel secondo trimestre 2022, mentre quelli del Trentino-Alto Adige li hanno superati del 2,7%. Dall'altro, i distretti del Friuli-Venezia Giulia hanno registrato una diminuzione significativa del -17,4%, in parte influenzata dall'effetto di rimbalzo rispetto al periodo record del 2022, che aveva segnato un aumento delle esportazioni del 24,6% sull'anno precedente. Grazie a un buon avvio d'anno, i dati dell'intero semestre del 2023 sono stati positivi, evidenziando un progresso tendenziale del +2,9%.

Nei primi sei mesi si sono distinti l'Occhialeria di Belluno, seguita dalle Calzature del Brenta e dal Tessile e abbigliamento di Treviso. Inoltre, sei distretti del settore Metalmeccanica hanno registrato incrementi a doppia cifra, con la Meccanica strumentale di Vicenza e la Meccatronica di Trento, seguite dalla Termomeccanica scaligera, la Termomeccanica di Padova, le Macchine agricole di Padova e Vicenza e la Meccatronica dell'Alto Adige. Nel Veneto, le imprese distrettuali hanno esportato 17 miliardi nel primo semestre, con una crescita tendenziale del +3,4%. Nel Trentino-Alto Adige, le esportazioni hanno sfiorato i 2,9 miliardi, pari al +6,8%, mentre nel Friuli-Venezia Giulia sono al di sotto di 1,5 miliardi, con un -9%.

Sempre riguardo al semestre, il maggior contributo alla crescita è venuto dall'Europa, con un incremento complessivo di 590 milioni, equivalente all'80% della crescita delle esportazioni. I maggiori aumenti sono stati registrati in Francia, Turchia, Germania e Spagna. Nel Nord America, al contrario, si è manifestato un -3,9%, equivalente a -119,4 milioni, attribuibile ai distretti del comparto legno e arredo, ad alcuni distretti del settore moda come la Concia di Arzignano e l'Oreficeria di Vicenza, e al Grafico-cartario veronese. Si sono rafforzati i rapporti con i paesi dell'America Latina, in particolare il Messico e il Brasile (+13,3%), con i paesi dell'Asia centrale (+9,4%) e più in evidenza in Kirghizistan, Kazakistan e Uzbekistan. 













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