Tecnologie

Nasce il primo concorso per Miss create con l’intelligenza artificiale e due giudici su quattro sono virtuali

Patrizia Mirigliani, patron del concorso di Miss Italia, non ci sta «L’AI distrugge la figura femminile»


di Claudio Libera


TRENTO. E’ di questi giorni la notizia – e non si tratta di una “bufala” - che la piattaforma social a pagamento Fanvue sta per lanciare la prima competizione per modelle ed influencer virtuali. Infatti, dicono gli organizzatori, sta per arrivare Miss AI; la “prima” notizia sta facendo il giro del mondo dopo l’anteprima lanciata dal Daily Mail. La seconda notizia è che tra i giudici ci sarà una delle influencer più seguite di sempre, Aitana Lopez – su Instagram @fit_aitana – pure essa generata con l’intelligenza artificiale. Ma Aitana non sarà l’unica a valutare la bellezza e l’influenza social delle concorrenti in gara: i giudici infatti, saranno quattro. Due virtuali e due umani: tra le rappresentanti dell’universo digitale anche Emily Pelligrini con i suoi 281mila follower, mentre a tenere alta la bandiera degli umani ci penseranno la britannica, esperta di concorsi, Sally Ann Fawcett ed il guru delle pubbliche relazioni Andrew Bloch. Oltre alla bellezza, la giuria valuterà la capacità dei loro creatori di utilizzare alcuni strumenti di intelligenza artificiale. Tra le candidate che si iscriveranno al concorso, però, solo 10 arriveranno in finale e una di loro vincerà il montepremi di 20 mila dollari. L’aspetto interessante è che il questionario di iscrizione a Miss AI non è molto diverso da quello dei classici concorsi di bellezza. E prevede anche domande del tipo: “Cosa faresti per rendere il mondo un posto migliore?”.

A questo punto sorge spontanea la domanda. Cosa ne pensa Patrizia Mirigliani, la patron del concorso di Miss Italia, “inventato” da papà Enzo che nel 1951 comprò i diritti del suo predecessore, “500 lire per un sorriso” e diede il via al concorso di bellezza per antonomasia del Belpaese? Giunto nel 2024 alla sua 85a edizione.

“Nessuno può pensare di sostituire l'essere umano con un fake. La creazione e la diffusione di concorsi di bellezza dedicati a modelle generate con l'ausilio dell'intelligenza artificiale apre una seria riflessione. A che serve un contest che premia ciò che non esiste nella realtà?”. Così si è espressa la patron di Miss Italia, Patrizia Mirigliani - tra l’altro nata a Trento come la sorella Rosaria, dove la mamma Rosi Ragno aveva il laboratorio di sartoria dove papà Enzo la conobbe, divenendo prima il suo rappresentante in giro per l’Italia, poi il patron del concorso che acquistò dal mitico Dino Villani - in merito alla notizia pubblicata da giornali e siti web. Sulla creazione di concorsi di bellezza riservati a modelle create con l'intelligenza artificiale, in grado di rispondere perfettamente alle domande e di incantare il pubblico con il loro portamento. 
“Che l'intelligenza artificiale sia diventata uno strumento per fare marketing è chiaro - dice Patrizia Mirigliani - La notizia riguardante il concorso di Miss AI apre un serio dibattito su questioni di carattere culturale, etico e sociale perché quella che è un'opportunità può nascondere delle insidie”.
E conclude: “Con l’intelligenza artificiale si crea un modello di bellezza finto che distrugge la figura femminile creando omologazione. Leggo che anche metà dei giudici del concorso sarà generata dall'intelligenza artificiale e mi domando quale sia, a questo punto, l'obiettivo finale? Viviamo un momento storico caratterizzato da grande cinismo, individualismo e da scarsa progettualità. Che cosa si sta facendo per valorizzare e tutelare la donna? Il dibattito è aperto”.













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