PRIMA CATEGORIA

Maxi rissa al termine di Isera-Baone, squalifiche per 10 anni

Uno sputo scatena il parapiglia: 5 anni al dirigente iserotto Keric, 2 anni all’allenatore Voltolini e al calciatore Bressan, 14 mesi a Pellegrini della Baone. Il centrocampista della Baone Mascher ha dovuto sottoporsi ad un intervento chirurgico per ricostruire la mascella fratturata



TRENTO. Una rissa da Far West, che ha coinvolto praticamente tutti i giocatori e i dirigenti delle due squadre che, sino a poco prima, erano impegnate in una partita di calcio. Isera - Baone, partita valevole per la quarta giornata del girone B di Prima Categoria, non è terminata domenica con il triplice fischio dell'arbitro, ma si è chiusa con 10 anni e 2 mesi di squalifiche complessive inflitte dal Giudice Sportivo a tre tesserati della squadra lagarina e uno della formazione arcense. E un giocatore della Baone, il centrocampista classe ’93 Maurizio Mascher, ha dovuto sottoporsi ad un intervento chirurgico per ricostruire la mascella fratturata da un pugno ricevuto in volto.

A scatenare l’indecoroso parapiglia è stato lo sputo di un giocatore della Baone ad un avversario. Da quel momento in poi il campo sportivo d’Isera si è trasformato in un enorme ring. I provvedimenti del Giudice Sportivo hanno colpito il dirigente dell’Isera Mirsad Keric, che domenica ricopriva il ruolo di guardalinee “di parte” , squalificato per 5 anni (sino al 3 ottobre 2024), il tecnico biancorosso Thomas Voltolini fermato per 2 anni (sino al 3 ottobre 2021) e il calciatore Silvio Bressan, anch’egli squalificato per 2 anni perché «durante la rissa verificatasi al termine della gara, colpiva un avversario sulla tempia (Mascher, ndr) con un fortissimo pugno, facendolo cadere e provocandogli forte dolore con un bernoccolo e un piccolo foro sulla tempia, partecipando anche allo scontro con altri avversari». Il calciatore della Baone squalificato per 14 mesi (sino al 31 dicembre 2020) è invece Andrea Pellegrini (l'autore dello sputo, ndr) perché «nella rissa scatenatasi a fine gara, che vedeva coinvolti una ventina fra calciatori e dirigenti, veniva alle mani con calci, pugni, spintoni e lotta a terra con l’allenatore avversario, provocandogli una ferita alla gamba sinistra, con perdita di sangue».

Unanime la condanna dell’accaduto da parte dei due presidenti, Alberto Sordo e Massimo Amistadi, entrambi intenzionati a presentare reclamo, in primis per visionare il rapporto prodotto dal direttore di gara e valutato dal Giudice Sportivo.













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