la tragedia

Marmolada, a Canazei lo strazio dei parenti: il supporto degli psicologi

Amistadi (Psicologi per i popoli): «Siamo una piccola stampella per chi non ha speranze»



CANAZEI. C’è chi ha perso un proprio familiare e chi ancora non ha un corpo da piangere e deve accettare l’idea che potrebbe forse non averlo mai. Un supporto psicologico viene offerto ai parenti dei dispersi e delle vittime della Marmolada, ma anche agli operatori del soccorso "perché davanti a una vicenda ci sono moltissimi dolori". Lo ha riferito Maria Pia Amistadi, volontaria di Psicologi per i popoli di Trento, che ha partecipato oggi (5 luglio) al vertice operativo presso la Protezione civile a Canazei.

"È una stampella - ha detto ai giornalisti - è una piccola stampella che possiamo offrire a tutti quelli che in questo momento stanno lavorando in questo contesto, e a quelli che hanno avuto in questo momento la necessità di partire. Sono tanti". C'è "chi aspetta qualcuno, chi già sa che non ha più speranze - ha proseguito Amistadi - e dobbiamo spiegare che queste sono le cose che nella vita possono accadere, e c'è anche le necessità di mostrare il dolore e nello stesso tempo pian piano cercare di andare avanti perché questa è una cosa che purtroppo bisogna anche fare".

Per la psicologa trentina "in questo momento credo che la cosa più importante sia offrire un porto sicuro, un momento in cui possono essere accompagnati in questa situazione, nel momento in cui la speranza diminuisce sempre di più e diventa un lutto 'sospeso', un lutto che non può essere ancora chiamato tale". 













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