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Lavoro domestico in Trentino Alto Adige: più del 70 per cento sono badanti

Complessivamente, nel 2019, le famiglie della nostra egione hanno speso 113 milioni di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici



BOLZANO. Nel 2019 i lavoratori domestici regolari in Trentino Alto Adige erano 12.464, dato in costante aumento fin dal 2012 (+6,3%). I dati Inps rivelano una netta maggioranza di badanti (70%) rispetto alle colf: le prime, in continua crescita, hanno superato le seconde nel 2011.

L’incremento potenziale di lavoratori, che si potrebbe verificare grazie all’ultima sanatoria, è di 1.870 unità distribuite equamente tra le due province.

Sono alcuni dei principali dati che fotografano il settore, raccolti ed elaborati nel Rapporto annuale 2020 sul lavoro domestico, realizzato dall’Osservatorio nazionale Domina, con la collaborazione della Fondazione Leone Moressa di Mestre

La provenienza

Il 58,8% dei domestici proviene dall’Est Europa, sono quasi tutte donne (95,4%), età media: 51,2 anni. Si registra la maggioranza in chi ha lavorato per meno di 50 settimane (64,4%). L’incidenza degli italiani è maggiore nelle famiglie che non richiedono la convivenza (45%).

Spesa delle famiglie e impatto economico

Complessivamente, nel 2019, le famiglie della Regione hanno speso 113 milioni di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici; la cifra comprende stipendio, contributi e Tfr. Il valore aggiunto si aggira attorno a 300 milioni di euro.

Distribuzione territoriale e incentivi

A livello provinciale Bolzano prevale lievemente per il numero di colf (52,8%) e di badanti (50,6%). In termini relativi, ancora Bolzano comprende un numero maggiore sia di colf (3,7 ogni mille abitanti, contro 3,3 di Trento) che di badanti (13,8 ogni cento anziani, contro 11,6 di Trento). Le due Province autonome finanziano assegni di cura a sostegno dell’assistenza domiciliare di individui non autosufficienti; è presente un registro regionale degli assistenti familiari.

Prospettive demografiche

Nel 2050 il numero di badanti è destinato potenzialmente ad aumentare: vi saranno 82mila anziani in più (ultra 80enni) contro un aumento di soli 10mila bambini (0-14 anni). In controtendenza rispetto al panorama nazionale, che vedrà una preminenza della componente anziana, la componente infantile in Trentino Alto Adige sarà ancora più numerosa rispetto alla terza età (14,2% contro 12,9%). Tuttavia il divario andrà assottigliandosi.













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