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Villaci si candida e non si dimette 

Il sindaco: «La campagna elettorale la faccio nel tempo libero»



SEGONZANO. Pierangelo Villaci, sindaco di Segonzano, si candida alle elezioni provinciali con la lista Agire di Claudio Cia, ma non si dimette dal suo ruolo di primo cittadino. È una scelta legittima, perché la legge prevede che nei comuni sotto ai cinquemila abitanti per il sindaco non ci sia l’obbligo di dimissioni in caso di candidatura. Solo se eletto, Villaci dovrà decidere se restare a Segonzano o se sedersi in consiglio provinciale. Ma è anche una scelta dibattuta: perché c’è chi crede che le dimissioni siano comunque opportune. Come il sindaco di Tione Mattia Gottardi – candidato per Civica Trentina, nella stessa coalizione di centrodestra – che ha annunciato che dopo il 21 ottobre si dimetterà da sindaco in ogni caso, anche se non sarà eletto. O l’assessore di Mezzolombardo Alessio Kaisermann, che lascerà il consiglio comunale perché candidato con Forza Italia. Villaci fa una scelta diversa. «Io ritengo di non dovermi dimettere – dice Villaci – anche perché la campagna elettorale la faccio solo nel tempo libero, la sera. Non sottraggo nulla al mio tempo da sindaco». «Io credo sia opportuno che si dimetta solo chi lo deve fare per legge o chi investe tutto il suo tempo per la campagna elettorale – aggiunge Villaci –. Non è il mio caso: io cerco soprattutto i voti di chi già mi conosce». La scesa in campo per le provinciali sembra per Villaci innanzitutto un atto di protesta: «È difficile fare il sindaco con i politici che hanno governato finora – dice –. Anche solo per avere un incontro ho dovuto attendere sei mesi. Bisogna fare qualcosa e io mi candido per il cambiamento». Nulla di nuovo, per un sindaco battagliero e dai metodi non sempre ortodossi, che fu minacciato di querela da Ugo Rossi quando cercò di difendere il servizio di guardia medica a Segonzano. (d.e.)













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