L'OPERAZIONE

Mezzocorona, sequestrata una discarica con 200.000 tonnellate di rifiuti: una collina alta 23 metri

Operazione dei carabinieri del Noe nell'area produttiva di un impianto, di proprietà del gruppo Adige Bitumi. Sequestrato anche un impianto che consentiva di sversare l'esubero delle acque di processo in un bosco



MEZZOCORONA. I carabinieri del Noe indagano sulla gestione dei siti estrattivi trentini e hanno sequestrato a Mezzocorona una discarica di 200.000 tonnellate di rifiuti. Una vera e propria task force si è presentata giovedì mattina presto presso i cancelli di una nota società operante nel settore estrattivo e di conglomerati bituminosi.

I carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Trento, assieme agli ispettori ambientali dell'Appa ed il supporto di personale della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Trento, hanno accertato che nell'area produttiva dell'impianto, di proprietà del gruppo Adige Bitumi, sarebbe stata abusivamente realizzata una discarica di rifiuti decadenti dalla chiarificazione delle acque di lavaggio del materiale porfirico e calcareo proveniente da diversi siti estrattivi. Si tratta di rifiuti non pericolosi.

Le complesse attività ispettive hanno consentito agli investigatori di accertare che a partire dagli inizi degli anni 2000 sono state accumulate circa 200.000 tonnellate (circa 130.000 metri cubi) di rifiuti, sino a formare una collina di circa 23 metri di altezza, che ora dovranno essere gestiti al fine della rimessa in pristino dell'area.

Nel corso delle operazioni è stato inoltre sequestrato un impianto che consentiva, attraverso una rete di collettamento, di sversare l'esubero delle acque di processo in un'area boschiva attigua all'impianto che di fatto era stato trasformata in una acquitrino. Le posizioni dei responsabili sono al vaglio della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Trento, poiché le ipotesi di reato riguardano le attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, reato recentemente introdotto nel codice penale. 













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