Luigi Bassetti va in pensione e lascia un castello in ricordo 

Madruzzo. «El Gigi alla fin del mese el va en pension!». È questa la voce che tiene banco in questi giorni negli abituali luoghi di aggregazione del paese di Lasino. Infatti dal 31 luglio Luigi...



Madruzzo. «El Gigi alla fin del mese el va en pension!». È questa la voce che tiene banco in questi giorni negli abituali luoghi di aggregazione del paese di Lasino. Infatti dal 31 luglio Luigi Bassetti di Lasino, 62 anni compiuti, staccherà il bonus del meritato periodo di quiescenza dopo 41 anni di lavoro alle dipendenze, come operaio specializzato, prima del Comune di Lasino e dal 1°gennaio 2016 del neocostituito Comune di Madruzzo a seguito della fusione con Calavino. Era stato assunto il 1° febbraio 1978 (a 21 anni) come operaio generico, acquisendo nel 1999 la qualifica di operaio specializzato.

La sua collocazione a riposo fa notizia perché Bassetti è parte di un’ormai esigua rappresentanza di quei dipendenti comunali, ormai in via di estinzione, che caratterizzava la vita amministrativa dei piccoli comuni. Giovani che costruivano la loro carriera lavorativa, abbinando un’indubbia capacità professionale, costruita giorno per giorno in base alle molteplici esigenze d’intervento della macchina comunale, al senso di responsabilità amministrativa di risolvere puntualmente e talvolta anche fuori dell’orario di lavoro l’emergenza o la disfunzione, piccola o grande che fosse, del servizio pubblico: dall’intervento di manutenzione nelle scuole a quello sull’acquedotto all’impianto dell’illuminazione pubblica. E quando c’era un po’ di calma, impegnarsi in piccoli lavori edili o di carpenteria in ferro (la vera passione di Luigi), tant’è che la gran parte dei parapetti su strade e piazze di Lasino sono opera sua. Purtroppo anche nei comuni delle vallate trentine (e così anche a Madruzzo) ora ci si orienta più verso l’appalto a ditte esterne con risultati che lasciano a desiderare sia sotto il profilo dell’efficienza sia della tempestività. Solitamente i “personaggi” come Bassetti associano alla capacità lavorativa una certa facezia; qualità che agli occhi dei compaesani una volta li facevano sentire più importanti degli stessi amministratori comunali. Come ultimo atto Luigi ha voluto lasciare un ricordo alla popolazione: la realizzazione in acciaio corten (spessore 5 mm) della sagoma del castello di Madruzzo. La struttura, ideata e progettata dalla collega dell’ufficio tecnico, geometra Cinzia Tozzi, è stata posizionata in questi giorni nel piccolo prato a valle del parcheggio di via Graziadei, nel centro storico di Calavino. Con Luigi si chiude un’epoca storica, quasi pionieristica, della vita comunale dei nostri paesi. M.B.













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