Lavis, ladri nello studio di un architetto 

In via 4 novembre sono entrati di notte e hanno portato via pochi euro e oggetti di scarso valore



LAVIS. Sul pavimento c’erano ancora le tracce del furto, i cassetti aperti e il contenuto svuotato a terra. Lo ha scoperto la madre dell’architetto Massimiliano Tomasi, quando la mattina di martedì è entrata nel suo studio che dà su via 4 novembre a Lavis. Appena ventiquattro ore dopo un altro furto a Lavis, quello della notte fra domenica e lunedì al bar del parco di via dei Colli. Anche se non è facile dire se i due episodi siano in qualche modo collegati.

I Carabinieri di Lavis stanno coordinando le indagini e sperano di poter utilizzare le immagini delle videocamere di sicurezza, installate lo scorso anno dal Comune, per risalire agli autori del furto. Che per altro ha fruttato un bottino di poche centinaia di euro: una macchina fotografica con il suo teleobiettivo, alcuni orologi che erano un ricordo del padre, dei vecchi cellulari e solo sei euro in contanti.

«Quello che mi premeva di più erano i computer e neanche li hanno toccati – dice l’architetto – semmai il problema è il valore affettivo di quello che hanno portato via. E la sensazione di sentirsi violati, il non sapere cosa hanno toccato».

Tomasi racconta che in zona si parla di altri episodi simili, per esempio nella piazzetta Battisti. Di solito i Carabinieri, quando presentano i loro bilanci, parlano di un calo dei furti negli ultimi anni. Ma la persistenza endemica dei topi d’appartamento, soprattutto in estate, continua comunque a preoccupare. Soprattutto gli anziani.(d.e.)













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