La Rsa Cavedine tiene a bada il virus con la tecnologia

Cavedine. Dopo il difficile periodo legato al picco della pandemia da Covid-19, affrontato con il massimo impegno e professionalità da parte di tutti gli operatori, alla Apsp Residenza Valle dei...



Cavedine. Dopo il difficile periodo legato al picco della pandemia da Covid-19, affrontato con il massimo impegno e professionalità da parte di tutti gli operatori, alla Apsp Residenza Valle dei Laghi di Cavedine è tornato il sereno con un ritorno ad una vita quotidiana il più possibile vicina, per ospiti e dipendenti, alla normalità. «Attualmente - spiega la presidente Cristina Conti – siamo fortemente impegnati nel cercare di tenere il virus fuori dalla struttura nel caso che, in autunno, si possa verificare una seconda ondata di contagi. Per questo, abbiamo messo in campo tecnologie avanzate quali un sistema di termoscanner e una stazione di monitoraggio e verifica della mascherina. Il dispositivo, inoltre, si interfaccia con il sistema di apertura delle porte le quali, nel caso di febbre o assenza di mascherina, non consente alla persona l’ingresso in struttura».

L’uso della tecnologia più avanzata, affianca e supporta un’importante riorganizzazione interna realizzata nel pieno rispetto delle indicazioni operative nazionali e provinciali. «Da questo punto di vista – precisa il direttore Livio Dal Bosco – la struttura è stata riorganizzata in piccoli gruppi con lo scopo di interrompere e limitare un’eventuale catena di contagio. Gli ospiti, comunque, pur in piccoli gruppi e con il necessario distanziamento sociale, possono uscire all’esterno sui balconi e nel giardino della struttura, nel pieno rispetto di tutte le misure di sicurezza anti-contagio». Attualmente, tutti i dipendenti e tutti gli ospiti vengono sottoposti a tampone di controllo e a stick rapido per la ricerca di anticorpi.

Per quanto riguarda le visite dei famigliari, anche la Residenza Valle dei Laghi ha permesso ai famigliari di incontrare i propri cari seguendo le indicazioni della Provincia e di Upipa. «Questo – sottolinea Dal Bosco – è stato possibile grazie all’attivazione di un sistema di sicurezza ad alta tecnologia e alla installazione di un box in vetro con interfono, a completa protezione degli ospiti. Attualmente, tutti famigliari possono incontrare il loro caro una volta alla settimana. Il servizio è impostato e strutturato per poter gestire gli incontri fino ad un numero di circa 70 alla settimana dato che, essendo la struttura Covid-free, si prevede che tutti i posti letto, esclusi quelli dedicati alle quarantene (una decina), vengano progressivamente occupati anche in considerazione delle esigenze presenti nelle famiglie sul territorio e delle conseguenti liste di attesa. Si è inoltre in attesa di poter riattivare tutti i servizi ambulatoriali e territoriali pre-Covid. M.B.













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