«Intitolate a Hofer il parchetto di via Rosmini»

Lavis. «Intitolate il parco di via Rosmini ad Andreas Hofer». La proposta arriva dalla Lega di Lavis che vorrebbe che nell’area verde del paese fosse affissa una targa, in ricordo del “generale...



Lavis. «Intitolate il parco di via Rosmini ad Andreas Hofer». La proposta arriva dalla Lega di Lavis che vorrebbe che nell’area verde del paese fosse affissa una targa, in ricordo del “generale barbone”. Per i leghisti – che proporranno su questo tema una mozione – questo sarebbe «un importante segno di riconoscimento per lasciare indelebile il ricordo, anche nelle generazioni future, di tutto ciò che è stato e siamo stati».

Ma chi era Andreas Hofer? Bisogna tornare indietro nel tempo, all’inizio dell’Ottocento. Il Trentino è in una fase di grossi cambiamenti. C’è stato il crollo del principato vescovile e l’invasione delle truppe napoleoniche, in un cambio anche molto repentino di dominazioni. A inizio 1806 il controllo del Tirolo passa ai bavaresi, alleati di Napoleone. Sono loro a introdurre una serie di innovazioni, vissute con grandi diffidenze dalla popolazione locale, soprattutto nelle vallate tirolesi. È specialmente l’introduzione della leva obbligatoria a scatenare i malumori, anche in Trentino.

Dal 1809, Andreas Hofer guida una sorta di “guerra ideologica”, a difesa dei valori tradizionali che venivano percepiti come in pericolo. L’insurrezione del Tirolo ha successo: Hofer ottiene svariate vittorie contro l’esercito franco-bavarese. È comunque un’illusione destinata a sfumare, nei grandi capovolgimenti della storia: nel 1810 Hofer sarà catturato e fucilato a Mantova. D.E.















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