zambana - la serata con forze dell’ordine e amministratori 

«I ladri li prendiamo ma dobbiamo rilasciarli»  

ZAMBANA. «I ladri li prendiamo, sono per lo più ragazzi di 17, 18 anni, che agiscono a caso, senza fare sopralluoghi. Ma dopo dieci ore li dobbiamo rilasciare e così possono ricominciare». Lo ha...


di Anna Tava


ZAMBANA. «I ladri li prendiamo, sono per lo più ragazzi di 17, 18 anni, che agiscono a caso, senza fare sopralluoghi. Ma dopo dieci ore li dobbiamo rilasciare e così possono ricominciare». Lo ha dichiarato il maresciallo Daniele De Risi, comandante della stazione dei carabinieri, da 21 anni a Lavis, nella serata informativa di mercoledì scorso, al teatro comunale, dedicata al fenomeno dei furti nelle abitazioni.

«I ladri agiscono quando vedono un appartamento apparentemente vuoto; l’orario preferito è fra le 18 e le 22» ha spiegato De Risi, sottolineando che in Austria, ad esempio, i ladri catturati con la refurtiva vengono fermati subito per dei mesi mentre in Italia si devono lasciar andare. Detto questo, il comandante ha raccomandato di chiamare subito il 112: «Le pattuglie sul territorio operano costantemente, anche in borghese, e possono arrivare da tutta la provincia».

Le telecamere istituzionali, posizionate a Zambana nuova e vecchia, fanno un ottimo servizio e in caso di furto le forze dell’ordine visionano sempre i filmati. Altre azioni per contrastare la delinquenza possono essere messe in campo dai cittadini; deterrenti contro i ladri possono essere: tenere accese le luci in casa, mettere un allarme, recinzioni, telecamere private (che però possono riprendere solo gli spazi privati intorno alla casa, non la strada o ambiti dei vicini). Soprattutto occorre ricostruire i rapporti di comunità, fare rete, scambiarsi i numeri di telefono fra vicini - ha sottolineato il sindaco Tasin: «Una volta si era più uniti e si tenevano d’occhio le situazioni sospette, bisogna tornare ad aiutarsi per controllare le proprietà». Neanche avere un cane è più una garanzia, infatti può essere avvelenato o addormentato con spray narcotizzanti.

Le telefonate di denuncia permettono di fare una mappa delle azioni e di mirare gli appostamenti, ma bisogna evitare le telefonate inutili: capita che vengano segnalati passaggi di auto solo perché non conosciute. Inoltre molte persone chiamano per denunciare contratti capestro stipulati in internet, ma su questo ognuno deve tutelarsi.

Luca Pocher, vicecomandante della Polizia locale della Comunità di Valle, ha risposto, con gli altri, alle numerose domande. Qualcuno ha chiesto se fosse possibile vedere le fotografie degli arrestati, ma ciò non è permesso dalla Procura. Riguardo alle reazioni di difesa in casa, come sparare, è stato raccomandato di non mettersi nei guai; chiamare subito il 112 è quanto il cittadino deve fare. Certo, tutti dovrebbero alzare il livello di attenzione, il comandante ha raccontato che a Lavis sono stati fatti saltare tre bancomat con esplosivo, ma nessun abitante della zona ha chiamato la polizia pensando che il rumore fosse causato da lavori in corso, che però di notte non ci sono. Le ronde che si sono formate a Zambana collaborano con le forze dell’ordine, controllando i movimenti sul territorio, ma non possono fare altre azioni, se non chiamare la polizia in caso di sospetti. A queste persone è stato chiesto di essere maturi e responsabili, e di estromettere dal gruppo i minorenni. Infine alcuni consigli: è bene fotografare i propri gioielli e c’è un sito in internet dove la merce recuperata è visibile.

I tre relatori hanno ribadito che la situazione è sotto controllo, i dati non registrano che ci sia stato un aumento dei furti, anche se la percezione della popolazione è tutt’altra.















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