I consigli di Segrè ai millenials

LAVIS. Andrea Segrè è conosciuto in zona se non altro perché è presidente della Fondazione Mach, ma nel suo curriculum ha una lunga esperienza come agronomo ed è professore universitario a Bologna....



LAVIS. Andrea Segrè è conosciuto in zona se non altro perché è presidente della Fondazione Mach, ma nel suo curriculum ha una lunga esperienza come agronomo ed è professore universitario a Bologna. Il suo ultimo libro, “Il gusto giusto per le cose”, è una lettera aperta ai millenials, alla generazione “z”. Insomma ai giovani di oggi fra i 13 e i 30 anni, i nativi digitali cresciuti con lo smartphone in mano e che da un professore come Segrè possono imparare molto di più rispetto alle sue materie di insegnamento. Lo sa bene il circolo culturale Lavistaperta che ha organizzato un incontro con Segrè domani alle 20.30 all’Auditorium di Lavis. «Siamo convinti che il professore, con le sue doti comunicative e con una vita dedicata allo studio e alla sperimentazione in ambito agroalimentare e non solo, possa guidarci verso comportamenti virtuosi – spiegano dal circolo –. Può essere uno stimolo che arriva forte e chiaro sia ascoltandolo personalmente sia leggendo ciò che scrive».

Il libro di Segrè è anche un manifesto politico che tenta l’impresa di dare ai giovani almeno una prospettiva sul loro futuro. E non è una cosa da poco, in un periodo storico in cui tutti sembrano privi di prospettive. «Siamo tutti un po’ frastornati da un mondo in continuo e precipitoso cambiamento – dicono dal circolo di Lavis – è importante ricevere stimoli che ci aiutino a soffermarci a pensare, a conoscere e capire le varie sfaccettature della realtà e ci spronino ad agire, cambiando là dove necessario i nostri comportamenti quotidiani». Il libro consiglia ai giovani di guardare il presente da diverse angolazioni, capendo che la diversità è una ricchezza, così come la contaminazione fra i saperi. Segrè suggerisce di utilizzare un dolce “stilmedio”, una condotta che si basa sull’equilibrio personale, sulla cura degli altri, sulla sostenibilità ecologica, sulla circolarità dell’economia. Perché se le ideologie del Novecento hanno fallito, comunque c’è ancora spazio per le idee. È un modello che – dice Lavistaperta – è rivolto principalmente ai giovani, ma può servire anche agli adulti, per educare se stessi e di conseguenza essere di esempio per le giovani generazioni». Durante la serata di lunedì saranno raccolte delle offerte libere per la costruzione di un reparto di maternità in Uganda, progetto che sta impegnando quest’anno le associazioni di Lavis. (d.e.)













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