Guardie mediche notturne, nessuno le fa 

Paganella, ribadita la carenza di medici durante l’incontro dei sindaci con Fugatti e Bordon: «Già due bandi andati deserti»


di Daniele Erler


PAGANELLA. Ci vorrà del tempo per riportare le guardie mediche notturne sulla Paganella: si cercherà una soluzione, ma – salvo colpi di scena – difficilmente la si troverà entro Natale. Anche se già si sta pensando a una norma per garantire il servizio con i medici specializzandi. Nel frattempo chi in Paganella avrà bisogno di un medico dalle 20 alle 8 dovrà chiamare Mezzolombardo. Ieri il presidente Maurizio Fugatti e gli assessori provinciali a salute e turismo, Stefania Segnana e Roberto Failoni, con anche il direttore dell’Azienda sanitaria Paolo Bordon, hanno incontrato a Trento i sindaci dell’Altopiano. Con loro c’erano anche i rappresentanti di Apt, Andalo vacanze e albergatori. Perché è proprio nel settore turistico che ci sono le preoccupazioni maggiori.

«Se c’erano prima, purtroppo ci sono ancora, almeno per questa stagione turistica – dice il sindaco di Andalo Alberto Perli, dopo l’incontro – Abbiamo avuto rassicurazioni importanti, ma non per il brevissimo periodo». Dal primo di dicembre è stato riattivato il servizio di guardia medica per le giornate pre-festive e festive: ma solo dalle 8 alle 20. Lo stesso orario che dal lunedì al venerdì è coperto dal servizio medico per turisti. Gli albergatori vorrebbero però la presenza di un medico sull’Altopiano, 24 ore su 24: «È quanto ci chiedono i turisti. In tanti scelgono il Trentino proprio per i servizi di base che è in grado di offrire», spiega Perli. Il problema – hanno spiegato dall’Azienda sanitaria – è che i medici non solo non ci sono ma neppure si trovano. Un bando proposto a fine novembre è andato deserto. Di un altro, scaduto mercoledì sera, ieri ancora non si conoscevano i risultati. Difficile comunque immaginare un esito diverso. In Provincia si sta ragionando in questi giorni su una possibile soluzione per attingere al bacino dei medici specializzandi. Serve però una nuova norma provinciale, come ci spiega l’assessore Stefania Segnana, nel box qui a fianco.

«È chiaro che il problema non riguarda solo noi ma è generale, dell’intero sistema – dice Gabriele Tondidandel, sindaco di Fai e presidente della Comunità di valle –. Bisogna anche precisare che questa non è un’emergenza sanitaria, perché il servizio è garantito». Da Mezzolombardo o da Trentino emergenza per le situazioni più critiche. «Noi comunque continueremo a farci sentire, finché non sarà trovata una soluzione definitiva – dice Perli –. Il sistema sanitario deve garantire un servizio di questo tipo». Anche se gli accessi alla guardia medica, di notte ad Andalo, sono molto bassi? «Non importa, questo è un servizio di base che quando serve deve esserci: i numeri non contano».













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