Ancora indenne la casa di riposo di Mezzocorona

Mezzocorona. Anche nel momento più buio dell’emergenza, nei paesi si è cercato di mantenere quel senso di comunità che la malattia e l’isolamento rischiavano di mettere in pericolo. Non fa eccezione...



Mezzocorona. Anche nel momento più buio dell’emergenza, nei paesi si è cercato di mantenere quel senso di comunità che la malattia e l’isolamento rischiavano di mettere in pericolo. Non fa eccezione Mezzocorona: con il sindaco Mattia Hauser che ora ha deciso di raccontare, giorno dopo giorno, tutte quelle piccole storie di ordinaria solidarietà, che hanno però un valore diverso durante un’epidemia. È il caso di Mirco Sorbo, un ex cittadino di Mezzocorona che oggi vive a Bergamo, che ha deciso di regalare 1500 mascherine al suo paese d’origine. Oppure è il caso di quei bambini che hanno voluto regalare alla Croce Rossa i loro disegni, per abbellire il portone della sede con tanti arcobaleni. È il caso infine dei giovani volontari dell’associazione Jungs Doc che ieri, bardati di mascherine e guanti, hanno iniziato la distribuzione del libro “Mezzocorona di fiaba”, nelle case dove ci sono bambini nati dal 2011. +

Dall’inizio dell’epidemia, Mezzocorona sfiora i 30 casi positivi. Se si guarda al rapporto rispetto al numero di abitanti, significa che i casi positivi riguardano appena lo 0,5 per cento della popolazione. Nel dettaglio, Mezzocorona ha pianto un decesso, ma sei persone sono guarite. In ospedale ci sono 5 pazienti (nessuno è ventilato), mentre 17 sono a domicilio. Soprattutto, a differenza di quello che è successo a Lavis e Mezzolombardo, qui la casa di riposo non ha registrato contagi.

«Ora abbiamo davanti a noi il momento più delicato – dice il sindaco –. Dobbiamo stare attenti a non vanificare quanto fatto di buono. Sarebbe un errore imperdonabile pensare di esserne fuori. La cosiddetta fase due, della quale in troppi parlano facendo più confusione che altro, ci vedrà ancora una volta protagonisti e artefici del nostro futuro. Dobbiamo renderci conto che il ritorno alla normalità sarà lungo e graduale». D.E.

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