Al raduno di Ranzo attesi almeno 200 Sommadossi 

Ranzo. Grande attesa a Ranzo per il giorno del raduno, sabato prossimo, dei Sommadossi. Le prenotazioni hanno già superato le 200 presenze. Oltre che dai paesi della Valle dei Laghi, arriveranno dall’...



Ranzo. Grande attesa a Ranzo per il giorno del raduno, sabato prossimo, dei Sommadossi. Le prenotazioni hanno già superato le 200 presenze. Oltre che dai paesi della Valle dei Laghi, arriveranno dall’Argentina, dall’Australia, da Torino, Vicenza, Treviso, Bolzano, Rovereto, Dro, Arco, Riva. Tutta la comunità di Ranzo, e non solo i Sommadossi, ha dato la massima collaborazione, in particolare Gruppo alpini, Gruppo anziani, Pro Loco, l’associazione di promozione sociale “El Magazin”.

Sabato, alle 10, l’incontro dei Sommadossi avrà luogo al campo sportivo di Ranzo, dove sono già stati allestiti quattro tendoni. Fino a mezzogiorno il tempo servirà per conoscersi e dialogare.

In uno dei tendoni saranno esposti alcuni quadri del missionario Ezio Sommadossi, morto in Colombia. Saranno in mostra anche le vecchie foto di Ranzo e quelle dei suoi antichi abitanti. Non mancherà inoltre una copia dell’albero genealogico di tutti i Sommadossi. Alle 12 i discorsi di benvenuto, con la presentazione di Lorenzo Sommadossi che, dall’Australia, dopo aver creato il gruppo Sommadossi in Facebook, ha lanciato l’idea del raduno. Interverranno il sindaco di Vallelaghi, il vicepresidente della Trentini nel Mondo, Pierluigi Dalmaso e Alessandro Togni coideatori del logo della festa. Alle 13 il pranzo, offerto dalla comunità ranzese, a base di piatti trentini.

Alle 15 in programma c’è il concerto del Coro Lagolo di Calavino, che proporrà brani popolari legati all’emigrazione. Seguirà poi il collegamento via Skype con l’Argentina e il Brasile, con i discendenti dei Sommadossi emigrati in questi Paesi. Le conversazioni saranno proiettate su un grande schermo.

Alle 17 i Sommadossi si sposteranno a “El Somados”, il luogo che ha dato origine al loro cognome. Qui vedranno il leccio, l’albero piantato e offerto da Giorgio Sommadossi di Sarche, per ricordare l’evento. Una targa in rame lo testimonierà ai posteri. E.Z.













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