Festa della Liberazione ad Albiano 

«Ai giovani auguro di rendere globali giustizia e compassione» 

Albiano. Posticipata a domenica 28 aprile, si è svolta in mattinata dopo la messa, la commemorazione dei Caduti in guerra e la contestuale celebrazione del 25 aprile “Festa della liberazione”. Un...



Albiano. Posticipata a domenica 28 aprile, si è svolta in mattinata dopo la messa, la commemorazione dei Caduti in guerra e la contestuale celebrazione del 25 aprile “Festa della liberazione”. Un appuntamento che ricorda più eventi e che Albiano celebra sempre con solennità, per ricordare i cittadini caduti in guerra elencati sul monumento. La manifestazione è iniziata con la sfilata delle autorità e dei rappresentanti delle varie associazioni verso il monumento, con l’alzabandiera, la deposizione della corona di alloro, presenti il sindaco Erna Pisetta, il presidente dei Combattenti e Reduci di Albiano, Christian Sevegnani, il delegato della Federazione Ancr di Bolzano e Trento, Vitantonio Gambetti.

Momenti di ricordo per tutti, resi solenni dalla tromba di Piergiorgio Pisetta e dalle canzoni del coro San Biagio. Poi spazio all’intervento della prima cittadina Erna Pisetta, che nel discorso ha citato le riflessioni, il pensiero e le testimonianze di alcune personalità sulle leggi razziali, sulle menzogne date sui quotidiani nazionali, ponendo ai presenti un interrogativo: «Perché festeggiamo il 25 aprile?», fornendo poi le risposte. «Perché è la festa della libertà dalla dittatura del nazifascismo, libertà dalla guerra tra le nazioni, libertà dalla guerra civile». Alle nuove generazioni - ha concluso la sindaco - auguro di riuscire a rendere globali la giustizia e la compassione».

Il presidente Sevegnani ha ribadito che il 25 aprile è la festa della libertà e della democrazia, principi inseriti nella Costituzione per la buona convivenza tra gli uomini, e ha spiegato che la manifestazione è un appuntamento che va onorato per aiutarci a riflettere e per ridarci coraggio, onore, amor proprio, e a volte sacrificio. Al termine, sul sagrato della chiesa, il momento del brindisi augurale in amicizia. F.V.













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