orsi

Lav, piano per portare JJ4 in un rifugio in Romania: «Paghiamo noi le spese»

Il Libearty Bear Sanctuary Zarnesti è vasto 69 ettari e ospita 115 orsi in recinti naturali in condizioni di semilibertà. L'associazione: "Ora la Provincia non ha più scuse" (nella foto, Lav)



TRENTO. La Lav (Lega antivivisezione) ha presentato oggi (19 giugno) in una conferenza stampa a Trento il suo piano per portare l’orsa JJ4 (responsabile dell’aggressione mortale ad Andrea Papi e ora rinchiusa al Casteller) in un rifugio in Romania. L’associazione è pronta a sostenere le spese: “Ora il Tar ordini il trasferimento alla Provincia”.

Dopo aver identificato alcuni centri di recupero per orsi disponibili ad accogliere l’animale, la Lav ha selezionato il Libearty Bear Sanctuary Zarnesti, un rifugio rumeno, che si estende per 69 ettari e che attualmente ospita 115 orsi

«Il Libearty Bear Sanctuary Zarnesti è stato ritenuto da LAV il più adeguato fra quelli valutati – si legge nella nota – le caratteristiche autorizzative locali, gestionali, ambientali e di sicurezza del centro, infatti, nonché la presenza di personale dedicato, tra cui personale medico veterinario, lo rendono adatto all’accoglienza di un orso proveniente dalla natura come JJ4 e altri. Da un punto di vista gestionale il centro è dotato di personale appositamente formato alla gestione quotidiana degli animali, con esperienza all’introduzione di nuovi individui, che dopo un periodo di ambientamento si sono ben adattati a vivere nei recinti naturali - di estensione pari a decine di ettari - in condizioni di semilibertà, anche con altri orsi. Inoltre, essendo sul territorio dell’Unione Europea, risulta più facile organizzare e gestire tecnicamente il trasporto dell’animale».

«Sono molto sorpresa che nel 21esimo secolo ci siano ancora orsi condannati a morte, mi sembra di vivere nel medioevo. Questo orso non appartiene al Presidente Fugatti, ma appartiene alla natura. Non vedo perché dobbiamo punire un’orsa che era nel bosco, nella sua casa. La condanna a morte non è più prevista dalla legislazione italiana, perché allora condannare a morte un’orsa?», ha dichiarato Cristina Lapis, fondatrice e Presidente dell'associazione Millions of Friends Association che gestisce il santuario- rifugio in Romania.

LAV ha quindi effettuato un sopralluogo per visitare il santuario e valutare nel dettaglio le modalità di trasferimento dell’orsa e le possibilità della sua accoglienza. 

In base al piano, il trasferimento verrebbe effettuato dal personale del santuario, esperto nello spostamento di orsi, supportato e assistito, per gli aspetti medico veterinari, da un’equipe di veterinari esperti nella cura e anestesia dell’orso. LAV ritiene opportuna anche la partecipazione del Veterinario della Provincia di Trento attualmente responsabile della cura dell’animale al Casteller.

In caso di accettazione del piano proposto, LAV si farà carico dei costi del trasferimento e del mantenimento dell’animale, comprese le spese per monitoraggio e visite ispettive dell’animale nel periodo di acclimatazione nel recinto naturale.













Scuola & Ricerca

In primo piano