IL CASO

Krampus troppo violenti, la Polizia: «Moderatevi» 

La tradizione va rispettata, il turista deve informarsi, ma non bisogna esagerare L’artista di Salorno Luca Pojer difende il ruolo dei demoni che sfilano con S.Nicolò



BOLZANO. Dove finisce la tradizione e inizia la violenza innacettabile e grauita? Sono in molti a chiederselo in questi giorni dopo i numerosi che hanno visto i Krampus, satanici personaggi della tradizione natalizia alpina, protagonisti di poco episodi poco edificanti.

Un’anziana picchiata a Salorno, due turiste emiliane con le gambe tumefatte a Campo Tures e, la settimana scorsa, a Naturno, tre persone medicate all’ospedale (due spettatori e un Krampus) dopo una rissa scoppiata per le intemperanze del figurante.

«Noi ci siamo abituati – spiega Luca Pojer, giovane artista di Salorno che crea e collauda personalmente le maschere dei “diavoli” – ma chi viene da fuori rimane traumatizzato dal comportamento dei Krampus. È normale. Ricordiamo che questi personaggi sono la personificazione del male, contrapposti alla bontà di San Nicolò. I bambini hanno paura di questi personaggi, sanno che se non fanno i bravi faranno i conti con loro, ma poi li sfidano per strada, accettando anche le “dolorose” conseguenze di questo “gioco”. È così da sempre. Quanto accaduto e scritto, purtroppo, mette in cattiva luce una tradizione il cui scopo non è certo quello di picchiare le persone. Ognuno, quando veste i panni del Krampus, porta in scena la propria personalità e se qualcuno esagera danneggia tutto il gruppo e la tradizione stessa».

Sull’altro fronte, la Polizia invita alla moderazione chi si trasforma in demone, ma invita gli ospiti a una maggiore attenzione, ad informarsi meglio su quale sia la tipologia della manifestazione che vede i Krampus tra i protagonisti. La violenza è inaccettabile e ingiustificabile, ovviamente, ma non è nemmeno possibile pensare di svilire una tradizione che ha oltre 500 anni per piegarla alle esigenze del turista.

Un po’ come accade a Ivrea con le battaglie delle arance: chi va lì sa che rischia di essere colpito. Chi va ad assistere alla sfilata deve sapere, insomma, che non si tratta di una manifestazione come le altre e che corre certi rischi. Meglio mettersi in seconda o in terza fila, insomma, quando passano. Sull’altro fronte, invece, è bene che chi si maschera non si faccia prendere la mano e non oltrepassi mai certi limiti. Chi viene colpito ha 90 giorni per sporgere querela.













Scuola & Ricerca

In primo piano