I "NEET"

In Trentino Alto Adige una ragazza su sette non studia e non lavora

Una situazione che riguarda in percentuale molto minore i ragazzi. Siamo tra le regioni più virtuose, ma il fenomeno è molto preoccupante (foto tema Ansa)



TRENTO. In Italia, circa 1 milione e 140 mila ragazze tra i 15 e i 29 anni rischiano, entro la fine dell'anno, di ritrovarsi nella condizione di non studiare, non lavorare e non essere inserite in alcun percorso di formazione, rinunciando così ad aspirazioni e a progetti per il proprio futuro.

È la fotografia scattata da Save the Children che ha diffuso l'XI edizione dell'Atlante dell'infanzia a rischio in Italia «Con gli occhi delle bambine», con il quale denuncia la necessità di intervenire alla radice delle diseguaglianze che colpiscono le ragazze, che si sono trovati ad affrontare l'emergenza Covid-19.

Un limbo - quello dei cosiddetti "Neet"  (Not in Education, Employment or Training) - in cui già oggi, inTrentino Alto Adige, è intrappolato il 14,6% delle giovani- quasi una su sette - contro il 7,7% dei coetanei maschi.

Percentuali tra le più basse in Italia e, per quanto riguarda le ragazze, ben lontane dai picchi che si avvicinano al 40% in Sicilia e in Calabria. Ma che comunque impressionano, per la gravità del fenomeno.

Secondo i dati forniti a Save the Children dal Miur relativi al 2019, in Italia tra i diplomati nei licei i ragazzi sono più presenti in quelli scientifici (il 26% di tutti i diplomati, rispetto al 19% delle diplomate) mentre le ragazze sono più presenti nei licei umanistici-artistici (il 42% di tutte le diplomate, solo il 13% dei diplomati).













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