conciliazione

I sindacati trentini: tetto di 50 euro al mese per i servizi estivi dedicati ai bambini

Cgil, Cisl e Ul chiedono di intervenire («non con spot») sui servizi di conciliazione per le famiglie fissando un costo massimo mensile



TRENTO.  "Servono misure straordinarie per dare risposte alle richieste di conciliazione delle famiglie e al bisogno di socializzazione di bambini e ragazzi in un anno particolarmente difficile a causa dell'emergenza sanitaria".

Lo affermano, in una nota, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, chiedendo alla Giunta provinciale di Trento che tutti i servizi di conciliazione estivi per la fascia compresa tra i tre e i 14 anni siano accessibili ad un costo massimo di 50 euro al mese.

"Se l'esecutivo ha realmente a cuore i bisogni delle famiglie deve costruire delle soluzioni che vadano oltre gli spot.

Ci sono 13 milioni di euro disponibili sul capitolo famiglie e assegno unico che da maggio scorso giacciono non spesi, si possono utilizzare anche questi", precisano i segretari, che giudicano insufficiente l'emendamento presentato dall'assessore alla sanità Stefania Segnana con cui si stanziano 400.000 euro per compensare il costo dei servizi estivi non coperto dai buoni di servizio.

"Non tutti i servizi di conciliazione sono accessibili con i buoni di servizio e così si rischia di non intercettare proprio le famiglie che hanno maggiori bisogni", concludono gli esponenti sindacali.













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