Conti pubblici

I sindacati in pressing sulla Provincia: «I soldi ci sono: vanno investiti sulle famiglie»

La proposta unitaria ei segretari di Cgil, Cisl e Uil: sfruttare gli oltre 500 milioni di euro disponibili in assestamento per interventi a favore di chi è in difficoltà, a partire dalla casa



TRENTO. La liquidità della Provincia schizza a 3,8 miliardi di euro mentre l'impiego delle risorse stanziate per gli investimenti cala nel 2023 al 36% contro il 44% del 2018. Per Cgil Cisl Uil: "In assestamento risposte concrete su casa, assegno unico, lavoro povero, assistenza, investimenti e sviluppo". È la posizione unitaria dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.

"Ora davvero non ci sono più scuse. Visto l'avanzo di amministrazione record certificato dal rendiconto generale del 2023, la legge di assestamento di bilancio, prima vera manovra finanziaria della nuova legislatura, dovrà dare risposte concrete ai bisogni prioritari dei trentini».

Con circa 548 milioni di euro disponibili in assestamento, «si possono infatti garantire interventi concreti su diritto alla casa, adeguamento di Icef e assegno unico, sgravi sull'addizionale Irpef, conciliazione vita-lavoro, sostegni a chi è in condizione di povertà pur lavorando, assistenza sociale e sanitaria, compresi gli adeguamenti salariali agli operatori di terzo settore, politiche del lavoro e investimenti volti al recupero di produttività del sistema economico, nonché il rispetto degli accordi sul rinnovo dei contratti pubblici, a partire dal riconoscimento degli arretrati del personale delle autonomie locali, sanità e scuola».

Però, continuano, «serve davvero uno sforzo di concretezza e di lungimiranza con un forte obiettivo: rafforzare la domanda interna, la dinamica degli investimenti privati e lo sviluppo del territorio. Anche perché negli ultimi anni l'avanzo di amministrazione è andato via via crescendo: si è passati dai 172 milioni di euro del 2018 ad un valore più che triplo. In pratica nella sua programmazione la Provincia non è capace impegnare realmente le risorse per le spese di investimento. Basti pensare che nel 2023 solo il 36% delle risorse stanziate sui capitoli della spesa in conto capitale sono state effettivamente impegnate nello scorso esercizio. Nel 2018 questa percentuale era più alta di ben 8 punti percentuali e raggiungeva il 44%. Salta all'occhio in particolare la difficoltà di "mettere a terra" le previsioni in settori di investimento centrali per il sistema territoriale: l'edilizia abitativa e l'assetto del territorio, i giovani, l'istruzione e il diritto allo studio. Tra l'altro anche la liquidità della Provincia ha raggiunto livelli record. Al 31 dicembre 2023 le risorse finanziarie accantonate da Piazza Dante hanno raggiunto la cifra di 3,8 miliardi di euro. Nel 2018 la situazione di cassa era pari a 1,8 miliardi circa. In pratica nei cinque anni del primo governo Fugatti le risorse giacenti e non spese si sono più che raddoppiate. Anche questo non è indice di un uso efficace delle finanze provinciali che dovrebbero essere tempestivamente impegnate a favore della crescita economica e della coesione sociale del Trentino".













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