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I giovani agricoltori del Trentino Alto Adige: «Sì all’abbattimento dei lupi dannosi»

«Il numero esatto di esemplari nella regione alpina sia correttamente registrato»



TRENTO. Sono necessarie e urgenti basi giuridiche efficienti e coordinate, che consentano l'abbattimento di animali problematici e dannosi. Il numero esatto di lupi nella regione alpina deve essere correttamente registrato e archiviato in un database comune.

I giovani imprenditori agricoli trentini di Agia-Cia con i colleghi del Südtiroler Bauernjugend (Sbj) hanno presentato e consegnato al Consiglio regionale un documento congiunto sui grandi carnivori. "La trasparenza e il coordinamento nel riportare il numero dei lupi e degli altri grandi carnivori dovrebbe giocare un ruolo importante, perché potrebbe risultare che la popolazione è ormai diventata troppo alta e ad esempio, a livello di popolazione alpina, il lupo non è più una specie in via di estinzione", sottolinea Alessio Chistè, presidente di Agia Trentino.

Se si scoprisse che la popolazione fosse molto più alta di quella sancita dalla Direttiva Fauna-Flora-Habitat, lo stato di conservazione del lupo - dicono i giovani agricoltori - andrebbe modificato. "Mettere un animale sotto protezione è sempre più facile che revocarne lo status di protezione, dovremo fare i conti con la presenza dei grandi carnivori in futuro, ma questa non deve rendere impraticabile il pascolo in alpeggio degli animali allevati", concordano gli assessori all'agricoltura Arnold Schuler e Giulia Zanotelli.

L'assessora trentina rimarca inoltre che "seppur l'articolo 16 della Direttiva Habitat permette l'allontanamento degli animali protetti che rechino danni alle attività economiche, come l'allevamento in montagna, si è dimostrato come l'applicazione di questo principio giuridico comporti conseguenze pesanti per i decisori politici a causa dell'estremismo protezionista di una piccola parte della società urbana", si legge ancora nella nota.













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