Val d’Ambiez, i turisti tornano nei rifugi

San Lorenzo Dorsino. Riparte la vita nel Gruppo Brenta e ripartono i rifugi in quota. La val d’Ambiez, amena valletta dolomitica che si diparte da San Lorenzo in Banale, ha avviato una partenza a...


Graziano Riccadonna


San Lorenzo Dorsino. Riparte la vita nel Gruppo Brenta e ripartono i rifugi in quota. La val d’Ambiez, amena valletta dolomitica che si diparte da San Lorenzo in Banale, ha avviato una partenza a lungo attesa da parte di escursionisti e amanti della montagna, grazie alle cure poste sia dalla Sat provinciale che da quella locale e dai privati gestori dei rifugi di questo versante del Gruppo del Brenta. Il tutto seguendo le indicazioni a carattere provinciale per la riapertura dei rifugi montani in ordine alle precauzioni pfreviste.

Della novità della nuova gestione al Rifugio ai Cacciatori, ora in mano a due giovani di San Lorenzo in Banale, Yerta Flori e Mirko Bosetti, abbiamo già scritto. Ma anche il Rifugio Agostini, posto in fondo alla Val d’Ambiez, ha riaperto. Il titolare, Roberto Cornella, è molto fiducioso al riguardo: «Riapriamo con tutte le cautele del caso, ma anche con tante speranze in una stagione foriera di novità e di belle cose».

Tra le precauzioni prese per la riapertura, in base ai protocolli provinciali, non solo il distanziamento dei tavoli al ristorante, ma anche il numero contingentato di ospiti, non più di una ventina, al posto degli oltre cinquanta tradizionali. Tra un tavolo e l’altro i fogli di plexigas rendono possibile l’accesso in sicurezza al ristorante, in rispetto alle disposizioni per il Covid-19.

Il figlio dello storico gestore, Ignazio Cornella, è ottimista sulla ripartenza. «Siamo fiduciosi nella ripartenza anche se segnata dal Covid, e speriamo in un ritorno massiccio – anche se contingentato – di escursionisti e rocciatori sul Gruppo Brenta. Qui le condizioni di sicurezza nel Rifugio Agostini ci sono tutte, dal distanziamento alla sanificazione». «Vorremmo che fosse un punto di partenza anche per far conoscere la montagna a chi non la frequenta abitualmente».

Anche la strada, annoso handicap della Val d’Ambiez, ha ricevuto dal Comune una precisa attenzione per favorire una riapertura della valle all’altezza delle aspettative, ma, naturalmente, il traffico è limitato: possono circolare in auto solo i due taxi e i censiti.













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