Una folla commossa e silente al funerale di Christian Armani

AGRONE. «La scomparsa di Christian crea non solo sconforto e dolore, ma questa perdita va pesantemente ad incidere su una giovane famiglia che di quel marito e papà aveva ancora tanto bisogno». È una...


Aldo Pasquazzo


AGRONE. «La scomparsa di Christian crea non solo sconforto e dolore, ma questa perdita va pesantemente ad incidere su una giovane famiglia che di quel marito e papà aveva ancora tanto bisogno». È una delle considerazioni che il reverendo arciprete don Vincenzo Lupoli ha fatto intendere dentro una chiesa strapiena di amici, parenti e conoscenti giunti ieri pomeriggio ad Agrone per portare l'ultimo saluto al dipendente della Bomè, il cui cuore ha cessato di battere domenica pomeriggio quando in sella alla sua bicicletta è stato colto da un malore. Armani era stato rinvenuto ai margini della ciclabile all'altezza della galleria Castel Romano quando i successivi e ripetuti tentativi di rianimarlo da parte del medico rianimatore e prima dagli ambulanzieri si sono rivelati inutili.

Sull’altare oltre all'arciprete anche altri quattro sacerdoti, rigorosamente con paramenti viola, tra cui don Beppino Caldera, don Michele Canestrini, il concittadino don Daniele Armani e don Clementino Riz che a Breguzzo qualche anno fa aveva sposato Laura e Christian. Fuori tanto dolore, molta compostezza e grande silenzio. In tanti sono rimasti fuori dalla chiesa. Voci e canti venivano amplificati anche all'esterno, considerato che la gente traboccava lungo tutta la rampa sino ai bordi della statale di una volta. Attorno al presbiterio la corale di Santa Giustina e all'organo Tiziano Armani.

Ancora il reverendo arciprete. «Ora Christian vive in Dio e con lui potete ancora parlare, di lui potete ricordare tante cose e ancora sentirvi amati perché a Christian, come a tutti i nostri defunti, è permesso di continuare a vivere. Questa è la fede cristiana! Questo significa credere nella vita eterna. È quello che crediamo e speriamo. Buon viaggio caro Christian, sostieni e custodisci come un Angelo la tua famiglia e dona loro la forza di prendere il cammino».

Ad affiancare la bara i famigliari e i suoi alpini che gli sono stati appresso sino alla sepoltura. «Era una figura schiva e silenziosa ma che di fronte alle necessità della sua gente sapeva esserci», dice ancora di lui l'amico e storico di paese Antonio Armani il solo a parlare a nome delle stesse penne nere che stasera a Por eleggeranno il nuovo capogruppo. A funzione conclusa l'incamminamento verso il vicino cimitero dove Christian, ai lati di quei doppi tornanti, riposerà per sempre a quattro passi dalla sua casa e sotto i ripetuti sguardi che la sua giovane famiglia non gli farà mai mancare.

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