tione - al centro studi judicaria incontro con l’artista 

Sulle tele la vitalità prorompente di Stefania Riccadonna

TIONE. La mostra monografica di Stefania Riccadonna, l’Evento di JudicariArte 2017 conclusosi lo scorso 7 gennaio, è culminata con l’incontro-dibattito al Centro Studi Judicaria. L’incontro, svolto...



TIONE. La mostra monografica di Stefania Riccadonna, l’Evento di JudicariArte 2017 conclusosi lo scorso 7 gennaio, è culminata con l’incontro-dibattito al Centro Studi Judicaria. L’incontro, svolto tra due ali di estimatori d’arte, ha visto l’interessante confronto tra autrice e pubblico in merito alla sua arte di acquarellista ma anche fotografa e poetessa autodidatta, nonché appassionata cultrice del bello in tutte le sue dimensioni. La sua creatività inebriante, la vitalità prorompente, unite alla curiosità nella ricerca e alla sorpresa come atteggiamento dell’animo, improntato all’attesa, al nuovo, all’inedito, caratterizzano l’opera multiforme di Stefania Riccadonna, la prima donna a JudicariArte, segnando un modo d’essere arguto e vivace, portatore di gioia di essere e di cantare l’amicizia. La vita prorompe nella sua pittura dando un senso vitalistico dell’essere, un profumo quasi travolgente. La vita è amore, con i suoi elementi caratteristici: la pianta, l’acqua, il bacio, l’altro da sé, il cavallo, la silhouette femminile.

«Naturalmente la tecnica dell’acquarello è quella che meglio si attaglia all’arte di Stefania, in quanto sia nelle vedute castellane che nelle nature morte e nei ritratti il colore appare steso con magistrale capacità evocativa, nel ricreare un’atmosfera di fascino e rarefazione delle cose materiali, rivissute nell’immaginario come in un sogno ad occhi aperti», ha detto il critico d’arte Alessandro Togni nella presentazione. «Nel rappresentare la realtà, cerco sempre di immedesimarmi nell’oggetto da rappresentare, che per me è qualche cosa di più e di diverso da un semplice ritratto o natura morta, un paesaggio o un oggetto qualsiasi! Da questa immedesimazione nasce la mia ispirazione verso luoghi e cose familiari, ma al tempo stesso rappresentative e perciò non appartenenti solo alla mia esperienza, ma a quella di tutti gli spettatori» ha chiarito Stefania Riccadonna. (g.r.)













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