Lodrone, l’allarme fa il giro di Lombardia

LODRONE. A volte una piccola disavventura ha il merito di portare alla luce un grave problema. Giovedì pomeriggio una classe delle scuole elementari di Lodrone è rimasta chiusa in classe per un...



LODRONE. A volte una piccola disavventura ha il merito di portare alla luce un grave problema. Giovedì pomeriggio una classe delle scuole elementari di Lodrone è rimasta chiusa in classe per un guasto alla serratura della porta, rimasta inceppata. In sé un evento minimo, facilmente risolto dai vigili del fuoco volontari di Storo. Il problema però sta nella dinamica con cui è stato possibile attivare l'intervento. La richiesta d'aiuto, infatti, è passata prima da Bergamo, poi da Brescia, quindi da Trento e da ultimo è arrivata a Storo.

Con un po' di romanticismo si potrebbe dire che questo “giro dell'oca” è frutto della natura di Lodrone come “paese di frontiera”, sito com'è ad un tiro di schioppo dal confine con la Lombardia. Qui capita spesso che le richieste d'aiuto fatte col telefonino ai numeri del pronto intervento finiscano per essere captate dai ripetitori lombardi e quindi smistate verso le centrali di quella Regione. È esattamente quello che è successo giovedì pomeriggio. La porta di una classe (al piano terra) che si inceppa. La maestra chiama una collega la quale a sua volta contatta il numero del pronto intervento tramite cellulare. La risposta arriva solerte, ma da una stazione un po' distante, Bergamo, che poi rimpalla il tutto alla stazione lombarda più vicina: la Centrale Unica di Brescia. Qui il problema è noto: scatta un altro passaggio telefonico verso la stazione competente, Trento, che a sua volta attiva i volontari di Storo, cioè il Comune che include la frazione di Lodrone, con caserma a 3 km e mezzi parcheggiati anche a qualche centinaio di metri.

Sulle prime verrebbe da ridere, ma i tecnici coinvolti non la ritengono affatto una questione ridicola, anzi, la reputano assai seria. Finché si tratta di uno sblocco porta un ritardo di una decina di minuti dovuto ai passaggi non desta preoccupazioni, certo. Ma in caso di infarto? Di incendio, esplosione o qualsiasi altra grave sventura? Perdere 10 minuti in passaggi di consegne inutili può costare vite umane. Gli stessi esperti spiegano di aver già fatto più volte presente la questione nelle sedi appropriate. Appelli rimasti però senza risposte. La soluzione sarebbe definire meglio i sistemi con cui vengono agganciate le chiamate da cellulare, ma il timore è che un intervento simile sia assai complicato da far digerire alle compagnie telefoniche. (s.m.)













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