pinzolo - la polemica non si placa 

«Incarico diretto, legittimo ma inopportuno» 

Il consigliere di minoranza Caola contrattacca dopo le dichiarazioni del sindaco Cereghini



PINZOLO. Lo scontro fra il sindaco di Pinzolo Michele Cereghini e il consigliere di minoranza Luciano Caola non accenna a placarsi. Stavolta è il secondo a passare al contrattacco tramite lettera inviata a sindaco e organi di stampa. Caola parte dalla procedura di individuazione del referente del marchio "Family": «La procedura da Voi utilizzata è stata certamente sbagliata tanto che siete già ricorsi al sistema dell’autotutela. L’errore amministrativo è stato certo e il ravvedimento vi evita spiacevoli ulteriori conseguenze contabili e amministrative». Seconda questione l’assunzione di una persona nello staff del sindaco poi "girata" all'ufficio tributi. A quanto pare Caola è insoddisfatto della risposta ricevuta da Cereghini in base ad una sua valutazione sulla legge regionale. Per il consigliere: «Il regolamento comunale può prevedere collaborazioni esterne ad alto contenuto professionale, alle dirette dipendenze del sindaco per l'esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo e non per essere preposti a uffici specifici». Per questo Caola chiede: «Il caso specifico di Pinzolo rientra nelle fattispecie ammesse oppure no?»

Terzo "pomo della discordia", l'incarico diretto al fratello dell'assessore di Pinzolo Diego Binelli riguardo ad una progettazione preliminare comunale. Caola lo definisce "inopportuno e comunque non rispettoso di una corretta etica dell’agire" e prosegue: «Gli incarichi diretti sono di per sé legittimi. Consistono nello scegliere un professionista in modo libero, senza interpellare altri tecnici e soprattutto senza avere preventivi di altri professionisti da confrontare. Ora tale scelta, ripeto legittima, è inopportuna se fatta con il fratello dell’assessore ai lavori pubblici cioè dell’assessore competente proprio a indirizzare e vigilare sugli uffici del Comune che firmano gli incarichi. Le spiegazioni da me richieste non erano tanto su tale aspetto, che si commenta da solo e uno o lo capisce o non vuole capirlo, ma sull’oggetto della progettazione, cioè il tratto di strada Fortini Campo Carlo Magno, che è già stato analizzato da parte degli uffici provinciali competenti. Mi chiedo allora se il Comune abbia dialogato con la Provincia, se abbia richiesto una copia di tali studi o se si tratti di un altro marciapiede». Caola conclude lamentandosi di non aver ricevuto «risposte amministrative concrete» ma «polemiche giornalistiche fatte, magari ad arte», che a suo parere servirebbero a «sviare la buona amministrazione». E conclude: «Ogni altra considerazione è superflua, poiché se ne stanno già occupando le istituzioni competenti». (s.m.)













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