«Aumentare le zone di bramito» 

Bocenago, dati confortanti sui piani prelievo. Mostra trofei di caccia: un successo



BOCENAGO. Ben 400 persone in municipio a Bocenago hanno ammirato 530 trofei di capriolo, camoscio, cervo e muflone, ungulati autoctoni prelevati nella stagione venatoria 2017 ed esposti nella “Mostra Trofei di Caccia del Distretto faunistico della Rendena”. La due giorni promossa da Consulta, Comitato Mostra e Gruppo Esperti Cacciatori di Rendena con l’Associazione Cacciatori Trentini (ACT), ha riunito molte delle doppiette in uno scambio d’informazioni, consigli e impressioni. Molti hanno apprezzato la relazione sui “Piani di prelievo” di Michele Rocca, tecnico distrettuale di ACT. Rocca ha dimostrato che le popolazioni di ungulati nel Distretto faunistico della Rendena sono in salute e in aumento, grazie a un’attenta, monitorata ed efficiente gestione venatoria. Il numero di cervi nelle Giudicarie è in aumento, nel Distretto Rendena la situazione è positiva e la distribuzione omogenea. «Questo è importante dal punto di vista naturalistico e sociale, molte famiglie si avvicinano al cervo». Rocca ha parlato delle “zone di bramito” che «andrebbero aumentate di numero e superficie». Una curiosità: a fine 1800 il cervo in Rendena era estinto, l’ultimo avvistamento fu a Spiazzo nel 1788. «Grazie alle migrazioni da Vorarlberg e Grigioni il cervo si è ripopolato con un’attuale buona ripartizione tra maschi, femmine e piccoli». Sul capriolo Rocca ha detto «ci dà grandi soddisfazioni», ma ha precisato «le consistenze di quarant’anni fa non torneranno più, perché non erano naturali. Oggi è cambiato l’ambiente, sono aumentati altri ungulati e la competizione alimentare. La caccia non influenza il numero dei caprioli». In Giudicarie su 130.000 ettari e 7 aree faunistiche si contano 8.500 camosci, 2.000 sono in Rendena». Sugli stambecchi «pensiamo di poterli inserire tra le specie cacciabili». Riguardo ai lupi «dovremo essere capaci di inserirlo nella nostra gestione, la loro presenza andrà a incidere molto sul capriolo e dovremo ripensate le mangiatoie».

Walter Ferrazza, sindaco di Bocenago, cacciatore, esperto accompagnatore e conduttore di cani da traccia: «In queste occasioni vogliamo esibire il nostro impegno per la gestione sostenibile dell’ambiente e il diritto democratico di esercitarlo con passione. Non c’è spazio per l’improvvisazione, i risultati sono il frutto del contributo dei cacciatori alla difesa della fauna». «Nei prossimi mesi - conclude Ferrazza - dovremmo spendere molte delle nostre energie a spiegare a quanti ci contestano senza conoscere che il nostro mondo è fatto di scienza e attenzione, di passione e amore per la natura». (w.f.)













Scuola & Ricerca

In primo piano