Arrotini, anche dall’Australia per il raduno 

Spiazzo, grande soddisfazione degli organizzatori. Lorenzi: «Grazie a tutti i volontari e agli enti»



SPIAZZO. Oltre 2000 tra “moleta”, loro familiari e turisti hanno partecipato, sabato e domenica, a Spiazzo, al Primo raduno internazionale degli arrotini promosso dall’associazione “La Trisa” in collaborazione con il Centro Studi Judicaria e la Pro loco del posto. Un mestiere antico, quello dell’arrotino, in cui i rendenesi eccellevano tanto da portarlo in giro per il mondo, soprattutto in Inghilterra e negli Stati uniti, dove tanti valligiani sono emigrati fin dall’Ottocento, se non prima, anche e soprattutto per trovare uno sbocco alle difficili condizioni di vita che contraddistinguevano i paesi dove erano nati. Ora professione in via di esaurimento a causa della produzione industriale dei coltelli e dei ritmi della globalizzazione segnati dall’usa e getta. Per quanto, qualche nicchia di qualità nell’affilamento dei coltelli, in parte riconvertita ad un’offerta più ampia di prodotti e diversificata, sopravviva. Comunque, in tanti sono arrivati da Lombardia, Friuli e Molise come dall’Australia e dagli Usa. Nel corso della due giorni sono stati premiati alcuni “moleta”: Massimo Lorenzi, piacentino, classe ’84, il più giovane; Biagio Mosca, il più anziano, ora in pensione, nato nel 1922, proveniente da Melbourne; Pio Fedrizzi, che s’è fatto ore e ore di aereo per arrivare, dall’Australia, in val Rendena.

«Non possiamo che essere soddisfatti - ha sottolineato Olimpio Lorenzi, presidente dell’associazione “La Tria” - È stata una bella manifestazione grazie alla collaborazione di tanti volontari, enti e associazioni che ci hanno creduto e si sono prodigati per ottenere questo risultato». «Una manifestazione da ripetere - ha aggiunto il sindaco di Spiazzo Michele Ongari - perché è importante valorizzare il nostro passato».

Momento clou è stata la sfilata di domenica che ha attraversato il territorio comunale tra arrotini, figuranti e gruppi musicali. Anche il vescovo Lauro Tisi è arrivato in valle e ha sottolineato che «il senso di comunità è un elemento molto importante perché permette di aiutarsi e sostenersi soprattutto in momenti come questi in cui l’indifferenza è sempre maggiore. Grazie quindi all’associazione “La Tria” che, nel proporre un evento di questo tipo, ha riportato il senso di comunità al primo posto». Particolarmente seguito, poi, il convegno sul futuro della professione al quale hanno partecipato diversi studiosi. Apprezzate anche le mostre allestite nella palestra comunale. In una di queste si è potuta vedere parte della collezione di coltelli di Aldo ed Edda Lorenzi che fino a qualche anno fa avevano una storica coltelleria in via Montenapoleone a Milano. Nelle altre esposizioni, invece, spazio alle immagini storiche proposte dal Centro Judicaria, ai disegni dei ragazzi dell’Istituto comprensivo val Rendena nonché ad alcuni documentari. (pa.pi.)













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