A Spiazzo nascerà un “museo dei moleta” 

Sabato 30 giugno e domenica 1 luglio primo raduno internazionale degli arrotini: previsti 400 arrivi



SPIAZZO. Dentro il Museo della guerra bianca di Spiazzo il prossimo anno verrà allestito anche un ampio spazio di un centinaio di metri quadri riservato ai coltelli, quelli che gli arrotini hanno affilato per decenni. Una vera e propria esposizione museale comprensiva delle “macchine” e degli strumenti da lavoro dei moleta. Grazie alla collaborazione con Aldo Lorenzi, il rendenese che ha fatto fortuna in quel di Milano, insieme alla moglie Edda, dove, fino al 2014, ha tenuta aperta una coltelleria in via Montenapoleone, la strada del lusso meneghino. Almeno parte della sua ricca collezione di coltelli andrà a comporre il museo. Se poi si liberasse anche un altro piano dell’edificio di piazza S.Vigilio, l’esposizione potrebbe allargarsi affrontando il tema dell’emigrazione dei rendenesi fin dall’Ottocento, molti dei quali, da arrotini, cercarono lavoro in giro per il mondo, spinti dalla fame, dirigendosi soprattutto verso gli Stati uniti e la Gran Bretagna.

Note a margine, ma non troppo, perché a tema, comunicate ieri a Trento, al Centro Europa della Provincia, dal sindaco di Spiazzo, Michele Ongari, nel corso della presentazione del Primo raduno internazionale degli arrotini che si svolgerà in Rendena sabato 30 giugno e domenica 1 luglio organizzato dall’associazione culturale “La Trisa” in collaborazione con il Centro studi Judicaria, la locale Pro loco e il sostegno della Provincia di Trento. Sono già 400 le presenze previste, tanti arrotini di discendenza rendenese e non provenienti dall’Italia e dall’estero ai quali vanno aggiunti amici e parenti. Un’occasione di ritrovo, di festa e di approfondimento di una professione sempre più a rischio causa la produzione industriale dei coltelli (sono ormai lontani i tempi in cui a casa arrivava l’arrotino a chiedere se ce n’erano da affilare e lo faceva all’istante azionando la mola installata sulla bici) che però conserva qualche nicchia artigianale di qualità e il cui futuro sarà analizzato nel corso di un convegno in programma sabato 30 giugno a Spiazzo (a partire dalle ore 15). In programma anche alcune mostre, tra immagini storiche (dei bambini e dei ragazzi dell’Istituto comprensivo Val Rendena) e coltelli in esposizione, una sfilata di gruppi folcloristici (domenica dalla piazza di Mortaso), proiezioni di video, pranzi e cene a base di canederli, polenta, spezzatino e crauti, serate musicali e l’immancabile lotteria.

Nel corso della presentazione, Olimpio Lorenzi, presidente dell’associazione “La Trisa” ha detto che «in Rendena gli arrotini rimasti sono ben pochi» e che «il futuro di questa professione è un’incognita». Claudio Cominotti, di Judicaria, ne ha ripercorso la storia di emigrazione mentre Roberto Failoni, assessore della Comunità di valle delle Giudicarie, ha ricordato che «la manifestazione intende coniugare cultura, tradizione, turismo e curiosità». Per Mario Tonina, consigliere provinciale giudicariese, «con questa iniziativa si esaltano cultura e memoria». A nome di Tiziano Mellarini, Sergio Franceschinelli e Claudio Martinelli, rispettivamente capo di gabinetto dell’assessore provinciale e responsabile del servizio attività culturali, hanno sottolineato l’importanza del coinvolgimento delle scuole del posto nella due giorni e del recupero di un pezzo di storia significativa della valle. (pa.pi.)













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