Nel libro di Folgheraiter e Zotta lo spirito di una valle

Cavalese. Alla presentazione del libro “La Comunità territoriale di Fiemme”, scritto da Alberto Folgheraiter con le immagini di Gianni Zotta, c’erano rappresentanti delle amministrazioni, i...



Cavalese. Alla presentazione del libro “La Comunità territoriale di Fiemme”, scritto da Alberto Folgheraiter con le immagini di Gianni Zotta, c’erano rappresentanti delle amministrazioni, i consiglieri di Comunità, lo Scario della Magnifica, Giacomo Boninsegna, il direttore Apt di Fiemme Giancarlo Cescatti e la figlia di Raffaele Zancanella, Carolina. Un saluto e un apprezzamento per il lavoro è stato inviato dal decano di Fiemme don Albino Dell’Eva.

Ha aperto l’incontro il presidente Giovanni Zanon che ringraziato gli autori. Di seguito, il vice Michele Malfer, che ha coordinato il progetto, ha ricordato che il volume, composto da 300 pagine e altrettante immagini, nasce dal presupposto di voler aggiungere all’panorama librario un testo che facesse sintesi dei pregevoli libri presenti su singole amministrazioni o spaccati di vita della valle e segmenti di storie di Fiemme. Malfer ha poi osservato che il libro ha una sua connotazione identitaria, che vuole diffondere una conoscenza maggiore del territorio e delle sue vicende, in primis ai propri cittadini, poi a chi la valle la visita. «Forte emerge l’idea di Bene comune - ha aggiunto Malfer - come abbiamo voluto rimarcare nell’introduzione, affidandoci alle parole dello storico dell’arte e già Direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, prof. Salvatore Settis».

Bene comune vuol dire coltivare una visione lungimirante, vuol dire investire sul futuro, vuol dire preoccuparsi della comunità dei cittadini, vuol dire anteporre l’interesse a lungo termine di tutti all’immediato profitto dei pochi, vuol dire prestare prioritaria attenzione ai giovani, alla loro formazione e alle loro necessità. Vuol dire anteporre l’eredità che dobbiamo consegnare alle generazioni future all’istinto primordiale di divorare tutto e subito. Pensiamo che queste parole ben rappresentino lo spirito di questo territorio che va ben al di là della pura vicinanza geografica. Che tiene unita una collettività è un vero e proprio senso di comunità, che affonda le sue radici nei secoli, come dimostra un ente radicato e storico come La Magnifica Comunità di Fiemme. Di questo spirito parlano i testi di Folgheraiter e le splendide immagini di Zotta, sia che si tratti di eventi sereni che di momenti tristi e dolorosi. Una forza che si basa su cooperazione, condivisione e partecipazione, come vissuto ancora una volta in questi tempi di cattività e sofferenza dettati dall’emergenza sanitaria. Si narra di come la bellezza straordinaria del territorio sia condivisa, vada diffusa come eredità preziosa da tramandare di generazione in generazione. In questo senso la Comunità di valle ha voluto questo libro da omaggiare prima di tutto alle famiglie, perché ne possano, ancor più apprezzare il significato.

Ha poi preso la parola Gianni Zotta, fotografo dal 1965, autore di opere bellissime che hanno narrato storie del Trentino, che ha ricordato la straordinarietà del territorio di Fiemme e il piacere di aver lavorato a questo progetto. Infine Alberto Folgheraiter, giornalista, già capostruttura della Rai di Trento, che con questo libro arriva a 26 pubblicazioni. Appassionato ricercatore e storico, mai superficiale in ciò che scrive e nei personaggi che illustra nella loro versione più vera, come si può apprezzare nelle intervista agli imprenditori di Fiemme anche in questo libro. L. CH.













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