Biblioteche Valli di Fiemme e Fassa 

Il personale resta a casa, tranne a Cavalese

Fiemme e fassa. L’emergenza coronavirus sta cambiando di giorno in giorno anche il volto della valle, dei servizi, e le circolari degli enti locali si accavallano confermando le disposizioni...



Fiemme e fassa. L’emergenza coronavirus sta cambiando di giorno in giorno anche il volto della valle, dei servizi, e le circolari degli enti locali si accavallano confermando le disposizioni provinciali o nazionali, ma con interpretazioni dalle sfumature spesso diverse.

Tutti i Comuni hanno definito i servizi essenziali che devono garantire pur con tutte le precauzioni del caso e alternando gli orari e le presenze del personale. Da questi sembra siano escluse quasi esclusivamente le biblioteche. Così, rispetto all’articolo pubblicato martedì, le cose sono ulteriormente cambiate. L’unica biblioteca dove il personale lavora ancora in sede è Cavalese anche se solo per 10 ore settimanali anziché le 15 ore (ovviamente non giornaliere come erroneamente scritto ieri) della scorsa settimana. Per il resto la responsabile Orietta Gabrielli può lavorare a casa. «Seguo la piattaforma Media Library On Line che offre libri digitali, la pagina Facebook e sbrigo la posta elettronica, al massimo un’ora o due, in attesa di poter utilizzare a casa il programma di gestione Amicus». A Tesero il personale del Comune è ancora in quarantena mentre a Predazzo le due bibliotecarie sono entrambe a casa da venerdì. Anche a San Giovanni la biblioteca è stata inserita nei servizi non essenziali. «Me l’ha comunicato il sindaco domenica sera», afferma la responsabile Barbara Pederiva che fino alla settimana scorsa lavorava 36 ore. Così pure a Canazei dove da 18 ore si è passati a 0. «Sono obbligatoriamente a casa, ma formalmente reperibile», commenta con un sorriso Domenico Volcan. A Moena invece la scelta di escludere il servizio biblioteca da quelli essenziali è già stato deciso giovedì 12. F.M.













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