valle di fassa - la denuncia 

«Il Comun general è maltrattato» 

Ual: insoddisfacente gestione politica, linguistica e amministrativa


di Gilberto Bonani


VALLE DI FASSA. «Ci sentiamo come dei genitori che hanno dato alla luce un figlio, ora oggetto di maltrattamenti». Manuel Farina, consigliere Ual (Unione autonomista ladina) al Comun General si affida alla metafora famigliare per comunicare il disagio del movimento ladino davanti all’attuale clima politico - amministrativo della Valle di Fassa. «Dopo due anni e mezzo di legislatura – ha continuato Farina – è nostro dovere portare all’attenzione dei cittadini alcune gravi questioni che riguardano il Comun General de Fascia». Tre sono gli aspetti messi sotto esame. Il primo analizza la gestione politica dell’Ente, che per la Ual è ormai ridotto a un consorzio di comuni. «Oggi il Comun general – ha sottolineato Farina – sembra essere al traino dei comuni mentre dovrebbe essere la testa di ponte della valle». Gli ha fatto eco l’assessore regionale Beppe Detomas che ha ricordato come la legge istitutiva del Comun general è diversa da quella delle altre zone del Trentino. Con il prossimo passaggio in Parlamento della proposta di legge di Daniel Alfreider, il Comun general diventerà a tutti gli effetti un ente locale alla stregua delle regioni, provincie e comuni. «Il rafforzamento istituzionale del Comun General – ha detto – non significa solo rendere più efficiente ed efficace l’azione amministrativa ma rinforza l’identità di una valle abitata da una minoranza. L’Unione autonomista ladina ha governato per cinque anni e, in tempi più complicati come quelli dell’avvio, è riuscita a raccogliere un buon numero di competenze ora messe in discussione».

Il secondo aspetto contestato riguarda la politica linguistica con gli organismi preposti, il “Consei general per l’educazion e la formazion” e Commissione toponomastica che non rispondono alle loro funzioni. «L’incapacità di gestire le mansioni affidate al Comun General e l’inadeguatezza dei rapporti politico - istituzionali – ha sottolineato Cesare Bernard – rischiano di portare la nostra peculiarità alla delegittimazione. Dobbiamo sapere che il Comun General non è un cantiere concluso. Nulla ci è dovuto e per raggiungere le nostre mete è necessario spenderci in lavoro, fatica, intelligenza e progettualità».

Il terzo punto riguarda la gestione amministrativa ritenuta del tutto insoddisfacente. La Ual mette sotto analisi le commissioni istituite e non funzionanti, le assenze reiterate di alcuni amministratori, lo scandaloso stato delle ciclabile di Fassa bloccata (nonostante lo stanziamento deliberato di un milione e cento mila euro) per un ricorso presentato da un consigliere di maggioranza in seno al Consei General, rappresentante del comune di Campitello nonché componente della commissione mobilità e viabilità. «Tutto questo – hanno concluso i rappresentanti della Ual – è motivo di forte imbarazzo e preoccupazione».















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