Chef Barbieri parte dalla Val di Fassa con il nuovo format 

Il cuoco stellato inaugura la trasmissione “4 Hotel” di Sky 1 «Ho trovato aspetti interessanti, mi sono divertito sugli sci»


di Elisa Salvi


VAL DI FASSA. Parte dalle Valli di Fassa e Fiemme la nuova avventura televisiva di uno dei cuochi più amati d’Italia: Bruno Barbieri. È lui - apprezzato protagonista, con i colleghi Cracco, Bastianich e Cannavacciulo di Masterchef - il conduttore di “4 Hotel”, in onda dal 27 marzo alle 21.15 su Sky Uno, con una prima puntata dolomitica. Il programma mette a confronto quattro albergatori di una stessa località (montepremi di 5 mila euro da investire nell’hotel) e le loro aziende, che vengono giudicate per: location, camere, servizi (dalla colazione, ai centri benessere, alle zone dedicate ai bambini, a seconda delle specificità dell’albergo etc.) e prezzo. Le valutazioni (da 0 a 10), spettano agli albergatori che si danno le pagelle a vicenda, e a Barbieri che, oltre ad essere un cuoco eccellente, è pure un raffinato viaggiatore. È questa l’originalità del format, di cui Barbieri è pure autore, prodotto da Dry Media - con la consulenza tecnica di Riccardo Laudadio ed Hospitality School srl - che, per la puntata trentina, si è avvalsa della collaborazione delle Apt di Fassa e di Fiemme, Trentino Marketing e Trentino Film Commission. Una serie appassionante, come spiega Barbieri che, a metà gennaio, ha trascorso alcuni giorni sulle Dolomiti per girare la puntata, con protagonisti Manuela, Alberto, Mattia e Francesco, albergatori fassani e fiemmesi in sfida per l’atteso debutto. «Sono felice - dice lo chef pluristellato, tornato nella valle ladina dopo la puntata di Masterchef girata nel luglio 2012 al Sass Pordoi - di presentare un programma che, attraverso il confronto tra alberghi, racconta anche la storia dell’hotellerie italiana. Ma attenzione, non si tratta di una di quelle trasmissioni incentrate sulla critica. Il messaggio di “4 Hotel” è positivo: osservazioni e consigli sono funzionali al miglioramento delle strutture. È un aspetto che sottolineo agli albergatori, perché chi è coinvolto in prima persona in un’attività può non accorgersi di quei dettagli che fanno la differenza».

Lei ha lavorato per diversi anni nel ristorante di un hotel, che effetto le fa tornare in quest’ambiente?

Positivo, ho lavorato a Verona, e non solo, ed è stata una vera passione. Poi, in Italia le cose sono cambiate, mentre all’estero i ristoranti dei grandi alberghi sono ancora importanti.

Questo programma si è rivelato più impegnativo di quelli che si occupano prettamente di cucina?

Sì, un albergo è un’azienda complessa, al di là delle attività che vi si svolgono, ci sono tanti aspetti di cui tenere conto. Inoltre, questa serie prevede tanti cambi e set diversi, oltre al fatto che le sei puntate sono state girate in varie zone d’Italia, dalle Dolomiti alla costa adriatica.

È tornato con piacere in Val di Fassa?

Senz’altro, da queste parti è splendido, funziona tutto, gli alberghi sono pieni e poi basta guardare il paesaggio innevato per sentirsi bene.

Quello che ha trovato in Fassa e in Fiemme le è piaciuto?

Molto, mi sono imbattuto in situazioni interessanti che non svelo per non rovinare la sorpresa ai telespettatori. Tengo a questo programma e alla sua riuscita, ci metto la faccia perché credo possa essere utile dare input intelligenti a chi fa dell’accoglienza il suo mestiere.

Nelle due valli dolomitiche ha indossato pure gli sci, com’è andata?

Mi sono divertito. Sciavo da ragazzino poi, per via del lavoro, mi sono allontanato dalle piste, ma gli spettatori rimarranno sorpresi dalle mie performance. I maestri di sci mi hanno detto che me la cavo così bene da affrontare una pista nera. In fondo - conclude ridendo - io sono di Bologna come Alberto Tomba: sulla neve noi andiamo forte.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano