Addio Ilario Bez, sindaco amato e cuore generoso di Moena 

Vasto cordoglio in valle. Quattro volte primo cittadino, animatore in varie associazioni,  si è spento a 81 anni. Speaker della Marcialonga e presidente dei pensionati. Funerali oggi alle 14


Gilberto Bonani


Moena. È morto nella sua casa Ilario Bez, classe 1938, per anni amministratore pubblico, sindaco e animatore nelle varie associazioni di paese. Già da ragazzo aveva dimostrato iniziativa facendo mille lavori: dal benzinaio in piazza Ramon al portiere d’albergo. Ma l’elettricità era la sua vera passione. Aveva appreso i trucchi del mestiere da un grande maestro autodidatta diventando un valido professionista. Non solo riparava impianti e strumentazioni ma dal 1961 al 1966 insegnò anche alle scuole professionali Enaip di Predazzo. Passò poi alle dipendenze dell’Enel (Ente nazionale per l’energia elettrica). Il suo tempo libero lo dedicava alle associazioni. Era iscritto nel gruppo alpini, volontario nella Croce Bianca, è stato instancabile animatore e speaker nelle manifestazioni di paese: una su tutte, la Marcialonga. Negli anni ha fatto parte di numerosi comitati di rappresentanza negli enti locali e ha ricoperto la carica di presidente del circolo pensionati fino a quando la malattia glielo ha concesso. Amava anche il canto che coltivò per 68 anni: da voce bianca alle scuole elementari a tenore nel coro Soracrep e in quello parrocchiale.

Vita sociale attiva

La sua presenza assidua nella vita sociale del paese lo portò naturalmente a fare politica. Iniziò nel 1970 come assessore supplente e concluse il suo lungo impegno nel 2000 coprendo ben quattro legislature in posti chiave. Fu eletto sindaco quattro volte: nel 1974, nel 1983, nel 1990 e nel 1995. Uomo pratico e di azione si sentiva oppresso dal fiscalismo delle procedure. «Non farei più il sindaco – confidava agli amici – perché la burocrazia ha raggiunto un livello tale da soffocare ogni buona iniziativa». Guidò l’amministrazione comunale in momenti di forte cambiamento confrontandosi con progetti complessi come quello del centro Navalge e della circonvallazione di Moena.

Era un uomo pubblico di forti principi ma rispettoso delle opinioni altrui, anche durante i serrati confronti in consiglio comunale. Aveva la battuta pronta e nelle situazioni più difficili stemperava la tensione raccontando aneddoti e barzellette: un uomo di grande compagnia.

Amava il suo paese

Amava il suo paese che voleva più unito e impegnato. «Dobbiamo guardare sempre al bene di tutta la comunità dimenticando chiacchiere, maldicenze e battaglie di campanile».

Ai giovani invece chiedeva di aver fiducia nel futuro e tanta buona volontà per superare le difficoltà contingenti.

Infine un consiglio che sgorgava dalla sua lunga esperienza: «Non aspettare che siano gli altri a risolvere i problemi ma impegnatevi di persona con serietà e passione».

I funerali oggi alle ore 14 nella parrocchiale di Moena.

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