Giovani agricoltori

Dylan Seppi, quando la vita in stalla è un “affare di famiglia”

In azienda a Ruffrè con il papà e la sorella, a 25 anni si occupa soprattutto delle macchine agricole. E d’inverno fa il gattista sulle piste. Il futuro? Ristrutturare malga Penegal e produrre formaggio


Carlo Bridi


RUFFRE’. Quella che vi raccontiamo oggi è la storia di Dylan Seppi, 25 anni di Ruffrè, ultimo paese del Trentino alle pendici del monte Penegal. Un giovane innamorato dell’agricoltura e in particolare di tutte quelle attività che vedono al centro le trattrici e tutte le altre macchine operatrici.

«Andavo in stalla con papà fin da bambino, ed all’età di 16 anni ho abbandonato l’Istituto Agrario di San Michele dopo il secondo anno di frequenza e mi sono dedicato a tempo pieno all’attività agricola dove è arrivata anche mia sorella Nancy», racconta Dylan. «A me il lavoro in stalla piaceva di più dello studio, solo più tardi mi sono reso conto che anche a fare l’imprenditore agricolo serve una buona formazione professionale».

Per questo motivo un paio d’anni fa si è iscritto al corso delle 600 ore organizzato da FEM, che finirà in questi giorni, «un corso molto interessante, mi sono trovato molto bene anche perché ho avuto modo di conoscere molti altri giovani che come me volevano intraprendere l’attività agricola a titolo principale con i quali mi sono confrontato a lungo trovando anche nuovi spunti per la mia attività agricola che è poliedrica».

Seppi ha fatto domanda del premio d’insediamento, sa di essere in graduatoria ma non fra i primi, ma conta di ricevere il premio di 40 mila euro al più presto per poter comperare una trattrice speciale per il taglio dei prati anche in pendenza, una trattrice con il baricentro molto basso e con le ruote larghe che riduce di molto il pericolo del ribaltamento.

In poche parole una trattrice molto più sicura. Ma vista l’altitudine di Ruffrè, paese di solo 400 abitanti, che ha nel turismo la principale attività economica, ha in programma di fare anche le piazzole e le varie

attrezzature di un agri-campeggio.

Dylan si è inserito a tempo pieno nell’azienda 9 anni orsono, «e quando è entrata anche mia sorella a tempo pieno – racconta – abbiamo costituito una società agricola semplice con tre soci: mio padre Massimo, mia sorella Nancy ed io. Ognuno di noi ha una specializzazione in un ramo dell’azienda, io mi occupo con priorità di tutte le attività che comportano l’uso di macchine ed attrezzature agricole».

Seppi è anche sciatore: «Durante l’inverno mi occupo anche dello sgombero neve su un tratto di13 km, di battitura delle piste come “gattista”, sia di quelle di Ruffrè che di quelle sulla Mendola e la primavera di ripristino dei pascoli». «Quest’anno l’inverno è stato particolarmente caldo, salvo il periodo intorno alle 4 nevicate era molto difficile produrre la neve con i cannoni perché la temperatura anche in quota non scendeva sotto i 2 gradi sotto lo zero, quindi era tecnicamente impossibile produrre neve».

L’organizzazione aziendale

L’azienda come detto è divisa in 4 settori: allevamento di 45 vacche da latte, 10 vitelle e 10 manze da rimonta, più diversi capi da carne che quando sono pronti per la macellazione, salvo la parte che consumiamo nell’agriturismo di famiglia, vanno alla Federazione Allevatori. 50 cavalli a pensione, 30 cavalli in proprietà con i quali mia sorella Nancy svolge una intensa attività di maneggio con insegnamento ai principianti, un’attività agrituristica abbastanza impegnativa in quanto abbiamo tre stanze, tre

appartamenti con sala ristorazione che comporta 3 dipendenti, uno a tempo fisso e 2 saltuari. Molti prodotti usati nell’agriturismo sono di produzione aziendale: dal latte, alla carne, agli ortaggi, mia zia ha ben quattro orti nei quali produce molte verdure da tutti i tipi di insalate fino ai pomodori così siamo in gradi di servire sempre verdure di stagione a km zero. L’azienda dispone di 60 ettari di prati che falcia e il fieno prodotto è sufficiente per l’intera mandria bovina.

Durante l’estate la vacche in asciutta, le manze e le vitelle vanno in malga Penegal, una malga di 75 ettari che abbiamo in affitto da oltre 20 anni e i contratti si rinnovano ogni 10.

Il futuro

Fra i progetti futuri, il più importante è quello di trovare l’accordo con il Comune per ristrutturare la malga sulla quale poter quindi portare i tre mesi estivi anche le vacche in lattazione. «Questo ci darebbe la  possibilità di produrre formaggio di malga che troverebbe facile mercato con i molti turisti dell’area tedesca che durante l’estate visitano la malga. Il latte va al caseificio di Fondo che l’ultimo anno l’ha retribuito 0.65 euro a kg ma deve essere di alta qualità. Abbiamo pensato anche al biologico ma c’è il limite che non produciamo abbastanza fieno per i cavalli e trovare il fieno bio è molto difficile».













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