Il racconto

Corona-Pass, ecco come è andato il primo giorno a Bolzano (che ha anticipato tutto il resto d’Italia)

In mattinata centri tamponi presi d’assalto: senza vaccino o senza un tampone negativo nelle ultime 72 ore non si può mangiare all’interno dei locali
IL VIDEO In Alto Adige si mangia anche all'interno (ma con il pass)


Stefan Wallisch


BOLZANO. In Alto Adige il primo giorno di Corona-Pass e ristoranti aperti è stato caratterizzato da un tempo grigio che ha letteralmente spinto la gente nei locali interni. Forse proprio a causa delle temperature poco primaverili e dell'idea del primo pranzo comodamente seduti al caldo, dopo mesi di panini e pasti d'asporto, a Bolzano i centri tamponi questa mattina sono stati letteralmente presi d'assalto.

Da oggi, lunedì 26 aprile, chi ha un test negativo, come anche i vaccinati e i guariti, hanno accesso ai locali interni dei ristoranti.

Alto Adige, si mangia anche all'interno (ma con il pass)

Bar e ristoranti hanno riaperto oggi in Alto Adige che è diventata zona gialla. La novità altoatesina, rispetto al resto d'Italia, è il CoronaPass: per entrare all'interno dei locali è necessario dimostrare di essere vaccinati, negativi al tampone o guariti

A Bolzano, come in 90 altri Comuni altoatesini, sono stati allestiti centri nei quali possono essere effettuati gratuitamente i cosiddetti “tamponcini”, i test nasali fai da te. Il test negativo viene registrato dall'Azienda sanitaria in una banca dati e il ristoratore con un codice Qr lo può scannerizzare e appare una spuntina verde che dà accesso all'esercizio pubblico.

Anche se alcuni locali apriranno i loro spazi interni comunque solo dal 5 maggio, quando la app Corona-Pass sarà pienamente operativa, molti ristoratori nel centro storico non vedevano l'ora di poter rialzare la saracinesca.

“Siamo davvero contenti di poter nuovamente accogliere i nostri clienti che si sono dimostrati preparati”, racconta Franco Collesei del Walther's. Per accedere al ristorante è anche obbligatoria la prenotazione.

Anche Besnik Maloku, del Pepper Lounge, è soddisfatto, anche se nel primo giorno c'è ancora un po' di confusione sulle diverse regole per chi si siede dentro e chi fuori.

“E’ praticamente un anno che aspettiamo di poter mangiare seduti in un ristorante”, racconta una cliente che dice di aver fatto il test questa mattina “anche in forma di rispetto per tutti coloro che hanno dovuto tenere chiuso per tutto questo periodo”.

Mentre Bolzano prosegue sulla via altoatesina e l'apertura dei locali interni, la vicina Trento punta sullo spostamento del coprifuoco. “Il mantenimento del coprifuoco dalle 22 è una misura cattiva ed ideologica: sono pronto a valutare un'ordinanza per spostarlo alle 23 se entro giovedì la richiesta delle Regioni non sarà accolta dal governo”, sottolinea il presidente della Provincia Maurizio Fugatti.

“Io parlo da presidente di una Provincia autonoma in cui il turismo, anche estero, è centrale nell'economia. A causa del coprifuoco un turista potrebbe decidere di non venire in Trentino. Spostarlo alle 23 è quindi una questione di buon senso rispetto a quei territori che di turismo vivono”, ha aggiunto Fugatti.













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