la reazione

Cgil, Cisl e Uil: “L’apertura anticipata dei locali in Trentino è un azzardo”

A preoccupare i sindacati il fatto che non ci sia stata  l’approvazione dei protocolli su salute e sicurezza



TRENTO. “Riaperture, un azzardo aprire senza il via libera del Governo”. Così Cgil, Cisl e Uil del Trentino dopo l'annuncio di Fugatti di aprire (solo all'esterno e fino alle 18) l'attività per bar e ristoranti in Trentino a partire da lunedì prossimo, 19 aprile.

"La Giunta provinciale – spiegano i sindacati – ha infatti deciso di forzare la mano, senza nessun confronto né via libera da parte del Governo. Ogni fuga in avanti, in questa fase, se non supportata da dati epidemiologici positivi potrebbe rivelarsi un boomerang. Non abbiamo in alcun modo necessità di strappi con il Governo nazionale su una questione così delicata come la salute. Si rischia che il provvedimento venga impugnato dall’Esecutivo”.

A preoccupare le tre confederazioni è anche il fatto che la riapertura avvenga senza l’approvazione dei protocolli su salute e sicurezza. In questo modo si può mettere a rischio la salute sia dei clienti sia dei lavoratori e degli stessi esercenti. “Con quali protocolli sanitari si riapre da lunedì? Non ci risulta che le proposte presentate ieri in Conferenza Stato-Regioni e Province autonome siano state già approvate dal Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità. Anche questo è un passaggio che va affrontato con assoluta urgenza, ma sembra non ci sia più tempo.

Anticipare di qualche settimana o giorno, con la campagna vaccinale ancora nelle fase iniziale e con un numero di contagi sostenuti non è la scelta più opportuna. Siamo consapevoli che si aprirà solo all’aperto e che in quel contesto la possibilità di contrarre il virus è bassa, ma l’attenzione deve restare comunque altissima se non vogliamo ritrovarci nuovamente con una ripresa di contagi”.

Altro tema che sta a cuore dei sindacati è quello legato al potere d’acquisto delle famiglie. “Ci rendiamo conto dell’urgenza pressante di riaprire per bar e ristoranti chiusi o ad attività ridotta al minimo ormai da tempo, ma temiamo che la mossa del presidente Fugatti rischi di essere una riapertura solo per pochi. Molte famiglie sono in difficoltà economica, con redditi rosicchiati dalla crisi, dubitiamo che abbiano soldi e voglia di frequentare i ristoranti. E la manovra allo studio dell’Esecutivo anche su questo non dà risposte”.













Scuola & Ricerca

In primo piano