VACCINI

Asili, colpo di spugna sui vaccini

In molti asili i bambini non conformi sono stati accettati; le famiglie degli esclusi, intanto, sono pronte a denunciare. 



TRENTO. Tutto sommato il primo giorno di asilo in Trentino è andato agli archivi senza particolari problemi. Quella di ieri (3 settembre) sarebbe dovuta essere una giornata di caos, ma alla fine, nella maggior parte dei casi, hanno vinto il buon senso e il dialogo. 

Diversi bambini “non conformi” al calendario vaccinale sono stati ammessi nelle materne del Trentino per il primo giorno di scuola. Altri invece sono stati respinti e in questo caso - come ha spiegato l’avvocato Sara Graziadei, che segue in particolare il Comitato uniti per Oviedo - sono partite le denunce contro i responsabili delle scuole che avrebbero rifiutato l’ingresso a scuola in assenza di un provvedimento legittimo.

La Provincia ha deciso di adottare una linea graduale confidando nella possibilità di persuadere anche i genitori più motivati che la legge (nazionale) deve essere rispettata, anche se, con un "Milleproroghe" ormai prossimo all'approvazione, il compito è certamente difficile.

Le famiglie, dal canto loro, invocano la linea (morbida) adottata a Bolzano.

Di fronte alle scuole materne - in particolare in Alta Valsugana, zoccolo duro del movimento contro le vaccinazioni obbligatorie - sono comparsi palloncini di protesta e cartelli che - polemicamente - indicano il divieto per i bambini non conformi: «Noi restiamo fuori». A Trento, invece, nulla o quasi: non c’era la Polizia Municipale e neanche l'ombra di contestazione da parte dei “No Vax”. 

A Rovereto, invece, mamme e papà si sono fatti sentire davanti a Palazzo Pretorio per sostenere la libertà di non vaccinare. 













Scuola & Ricerca

In primo piano