«Riapertura al 18 maggio? Per il Mag è inverosimile» 

Il caso. Il direttore Matteo Rapanà parla dei cambiamenti che saranno messi in atto per tutelare la salute di personale e visitatori. Nuovi percorsi per il pubblico. Intanto spopola sui canali social


Katia Dell’eva


Alto garda. Da ultimo Dpcm, il 18 maggio è la data fissata per la fine del lockdown per quanto riguarda i musei. Ma quanto è verosimile una riapertura del Mag – Museo Alto Garda – in due settimane e mezzo? Quale sarà il futuro del museo, delle esposizioni e delle varie attività, in tempo di Covid-19? Ne abbiamo parlato col direttore, Matteo Rapanà. «Prima di approfondire la questione del domani, ci terrei a dire che il museo, in queste settimane di fermo, ha sempre lavorato, in modalità smartworking, da casa - esordisce – e che oltre alle attività ordinarie, abbiamo cercato di coinvolgere il pubblico in un modo nuovo, attraverso rubriche specifiche e di approfondimento, postate di volta in volta sui canali social».

Il digitale piace

Una spinta al digitale, coerente con la giovane età del direttore e con le sue linee programmatiche, in cui si è distinta in particolare la trovata del quiz del sabato, che va a riscoprire vecchie foto d’archivio e a creare interazione e scambio diretto tra museo e cittadini. «Questo periodo di isolamento e quarantena, ci ha stimolato poi anche – prosegue Rapanà – a dare vita a un’iniziativa nuova, partita ieri, intitolata “Memorie d’istanti”. Il nome credo descriva bene l’idea alla base, ovvero quella di raccogliere – verosimilmente fino al prossimo autunno – fotografie, video, scritti o disegni che rappresentino la vita in tempo di pandemia».

La raccolta

Realizzata in collaborazione con Fondazione Museo Storico del Trentino e su spinta dell’assessore alla cultura del Comune di Riva, Flavia Chincarini, la raccolta ha lo scopo di tenere memoria di un periodo storico unico nel suo genere: «Il materiale potrà essere inviato all’indirizzo e-mail memoriedistanti@museoaltogarda.it – spiega il direttore – e potrebbe diventare parte di una mostra o di un catalogo, a seconda di quelle che saranno le scelte che faremo in un secondo momento. Quello che ci piacerebbe riuscire a mettere insieme – aggiunge – è uno spaccato dell’intimità di ognuno, ma allo stesso tempo un’immagine del modo in cui si vivrà nei prossimi mesi. Penso ad esempio alle spiagge, al centro di Riva…come saranno? Documentarlo ci permetterà di raccontarlo alle generazioni future».

Le novità post Covid-19

Mentre ci si ingegna su attività che coinvolgano i cittadini e facciano conoscere il museo in un modo nuovo e diverso, però, bisogna anche cominciare a ripensare al “vecchio” museo, quello che è sempre stato: entrare fisicamente dalla porta e aggirarsi per le sue sale, osservando le opere d’arte esposte. «Il 18 maggio non è una data verosimile – commenta il direttore, Matteo Rapanà -. Ad oggi infatti, il Mag, così come vari musei del Trentino, è parte di una tavola rotonda di discussione sul tema, e i cambiamenti che andranno messi in campo – è chiaro a tutti - non saranno realizzabili in così poco tempo. Si parte dal personale, che dovrà essere tutelato nella sua salute ma anche formato per istruire i visitatori, per arrivare a questioni come la sanificazione degli ambienti senza danneggiare le opere, o lo svolgimento delle visite guidate. E poi ancora, si dovranno creare percorsi ben definiti che il pubblico dovrà seguire».

Le ipotesi

Mascherine? Plexiglas? Accessi in numero ridotto? Cosa e come, deve ancora trovare una linea d’esecuzione. Quel che è chiaro, intanto, è che i tempi – anche solo a causa delle gare per procurarsi i materiali necessari – si dilateranno. Peggior destino, infine, subirà la Galleria Segantini di Arco, coi lavori lasciati a metà e che, stando alle parole di Rapanà, non sarà riaperta prima dell’autunno.

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