Precipita per 400 metri, muore ledrense 

Isidoro Segalla, 71 anni, è scivolato mentre stava sistemando un sentiero verso malga Saval. Era nel bosco da domenica



RIVA. È scivolato, con ogni probabilità, mentre stava lavorando alla manutenzione del sentiero che dal rifugio Pernici porta verso malga Saval, tra i boschi fra la Val di Ledro e Tenno.

Isidoro Segalla, 71 anni, ledrense originario di Lenzumo ma da tempo residente a Tiarno di Sotto, è morto dopo essere precipitato in un dirupo, scivolando per quasi 400 metri. Il suo corpo è stato recuperato ieri pomeriggio dagli uomini del Soccorso alpino della Stazione di Riva, guidati via telefono dal comandante Danilo Morandi. Con loro, sul posto, anche i carabinieri della Compagnia di Riva del Garda, a loro volta in contatto con il capitano Marcello Capodiferro per un primo sopralluogo in zona.

Non ci sono dubbi sulle cause della morte, del tutto accidentali: l’uomo stava percorrendo il sentiero impegnato, probabilmente, in un lavoro di pulizia del percorso come era solito fare, in forma volontaristica, già da alcuni anni, quando ha messo un piede in fallo ed è caduto lungo un precipizio, fra rocce e alberi, fino a fermarsi non lontano da un sentiero sottostante. È morto sul colpo.

A scoprire il cadavere senza vita dell’uomo è stato il gestore del rifugio Pernici Marco de Guelmi, allertato da alcuni turisti germanici che trovandosi a percorrere, ieri pomeriggio, il sentiero alla base della scarpata hanno scorto, fra i cespugli, uno zaino che hanno quindi recuperato e portato al rifugio. A quel punto de Guelmi, che fa parte del Soccorso alpino ledrense, si è messo a perlustrare la zona e in pochi minuti ha trovato il corpo del settantunenne.

«Lo conoscevo, veniva spesso al rifugio. Lo avevo visto per l’ultima volta sabato mattina e in serata c’era la sua macchina ferma al parcheggio e lo stesso anche domenica mattina. La cosa mi aveva lasciato pensare ma credevo fosse già in giro tra i boschi, come faceva spesso. Poco prima che arrivassero i due turisti con il suo zaino avevo appena chiesto a una persona di fare un giro di perlustrazione per vedere se l’auto era ancora lì al parcheggio», racconta il gestore. È stato lui a dare l’allarme alla centrale operativa del 112.

Isidoro Segalla, per i tanti amici semplicemente Doro, era in pensione dopo aver lavorato tutta una vita come carpentiere. Celibe, senza figli, viveva da solo nella sua casa di Tiarno di Sotto ma la sua vita era piena di attività, interessi e amici. Lo si vedeva spesso in giro per la sua amata valle ed era facile trovarlo in piazza o al bar a scambiare qualche chiacchiera. La sua grande passione era la montagna e in particolare la sua montagna, quella che frequentava quasi tutti i giorni e che contribuiva a tenere in ordine, pulita, sicura. Proprio per cercare di mantenere sicuro un sentiero, in favore di tutti quelli che lo percorrono, ha trovato la morte per un fatale disegno del destino. Fino ad una decina di anni fa era anche un membro della Compagnia Schützen “Val de Leder” che aveva contribuito a far crescere e a promuovere partecipando a numerose attività.

La notizia della sua morte ha cominciato a circolare a Ledro nella serata di ieri, gettando un velo di tristezza e sconforto su tutta la valle. Nelle prossime ore verrà decisa la data dei funerali. (gl.m.)

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