presentato «la scelta» 

Pienone alla Cazzaniga per il romanzo d’esordio di Vilma Calzà

ARCO. Pienone alla libreria Cazzaniga di Arco alla presentazione del romanzo d’esordio di Vilma Calzà., “La scelta”, edita dallo stesso Cazzaniga. C’era molta attesa alla vigilia sia perché Vilma...



ARCO. Pienone alla libreria Cazzaniga di Arco alla presentazione del romanzo d’esordio di Vilma Calzà., “La scelta”, edita dallo stesso Cazzaniga. C’era molta attesa alla vigilia sia perché Vilma Calzà, insegnante e segretaria di scuola media in pensione, è persona molto nota, sia per la curiosità insita in ciascuno di noi di mettere alla prova un proprio conoscente.

Alla prova dei fatti possiamo dire che Vilma ce l’ha fatta a dimostrare la sua tenuta di scrittrice sia pure alle prime armi, grazie a una dialettica abbastanza sostenuta e grazie ai validi argomenti portati a supportare la sua “voglia” di raccontarsi: “Scrivere è un po' come mettersi a nudo, mostrare i propri sentimenti e le proprie idee sull’amicizia, l’amore, i contrasti, insomma tutto il mio mondo”. Testimonial d’eccezione dell’esordio letterario di Vilma Calzà il senatore Claudio Molinari, già aduso a fatiche letterarie, il quale ha tracciato le linee per così dire etiche del romanzo e dell’avventura dei personaggi davanti alla ”scelta” della loro vita.

Il romanzo è suddiviso nei “cinque giorni alla locanda Fiore”, il sottotitolo del libro di Vilma Calzà “La scelta”: un romanzo calato nell’attualità, dalle torri gemelle al campo profughi evacuato tra la gente che muore di fame, a fare da controcanto di una vicenda che si snoda avvincente. Il protagonista Victor, annichilito dal dolore per la morte della moglie, cerca nella pace in montagna la forza di decidere cosa farne della vita: l’incontro con gli abitanti della locanda “Fiore” offre la svolta alla sua vita, portandolo alla scelta definitiva. Il tutto raccontato da Vilma in modo garbato, autoironico e rassicurante, con rispetto: “Perché lo scopo del mio romanzo non è la denuncia dei mali e delle guerre moderne, ma il racconto di una maturazione». (g.ri.)

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