Miori: «Nuove antenne, emissioni nella norma» 

L’assessore rassicura dopo il posizionamento dei ripetitori di telecomunicazione «I dati rilevati sono abbondantemente al di sotto dei limiti stabiliti dalla legge»


di Gianluca Ricci


ARCO. Il recente riposizionamento delle antenne per le telecomunicazioni sul territorio arcense non è passato inosservato e ha finito per destare allarmi secondo la giunta assolutamente ingiustificati. A sostenerlo è stato l’assessore Stefano Miori, in risposta ad una specifica domanda di Giovanni Rullo in sede di question time durante il recente consiglio comunale. «È chiaro – ha detto Miori – che ad oggi le conoscenze scientifiche sulla sensibilità ai campi elettromagnetici necessitano ancora di ulteriori approfondimenti. Tuttavia mi sento di poter tranquillizzare la popolazione: i dati rilevati di recente sono ampiamente inferiori ai 6 volt per metro, parametro di gran lunga minore rispetto a quello corrispondente in vigore in tutti i Paesi europei, pari a 20 volt per metro». La preoccupazione di alcuni cittadini è nata all’indomani della sostituzione delle vecchie antenne, alte ed ingombranti, con strumenti di nuova generazione, più basse e longilinee. Ma ad essere cambiata è stata anche la loro distribuzione in città: ognuna di quelle vecchie è stata sostituita con due di quelle nuove, in modo da poter coprire con maggiore efficacia l’intero territorio, diminuendo così la potenza di emissione e, al tempo stesso, la presunta pericolosità. «Più antenne non corrispondono a più pericoli – ha precisato l’assessore Miori – anzi: i danni maggiori li avremmo se ci fossero poche antenne lontanissime fra loro, perché per raggiungere il loro obiettivo dovrebbero produrre maggiore potenza, dunque campi elettromagnetici sicuramente superiori». Inoltre Arco può vantare un piano preventivo, dovuto alla lungimiranza del compianto assessore Roberto Bresciani, grazie al quale le aziende di telecomunicazioni si sono dovute sottoporre a vincoli particolarmente rigidi, che invece non avrebbero dovuto rispettare se quel piano non fosse esistito. «Le antenne – ha spiegato Miori – sono considerate strutture strategiche dallo Stato e dunque, in assenza di piani locali vincolanti, potrebbero essere collocate ovunque. Ad Arco questo non è possibile, anche se a tutt’oggi non è pervenuta alcuna nuova richiesta di installazione. Tuttavia stiamo lavorando sia per rivedere e aggiornare quel piano, in modo da poter essere sempre in anticipo su qualsiasi nuova proposta, sia per realizzare una nuova campagna di misurazione dei livelli di intensità dei campi elettromagnetici che dovrebbe partire nel 2019. Al termine di queste operazioni organizzeremo degli incontri specifici con la cittadinanza per condividere i risultati». Dunque da abbassare, al momento, ci sarebbe solo il livello di preoccupazione.















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