I consiglieri Rullo e Prada  dicono addio ai 5 Stelle 

I due ex candidati a sindaco di Arco e Riva escono sbattendo la porta ed entrano  nel Gruppo Misto: «Il Movimento ha abbandonato principi e valori delle origini»



ARCO RIVA. «Il Movimento 5 Stelle, così come era stato concepito e al quale avevamo aderito con convinzione, non esiste più. Inevitabile, a questo punto, lasciare anche formalmente il gruppo consiliare e il simbolo che oggi rappresenta qualcosa di profondamente diverso. Ma non ci dimettiamo dal consiglio comunale perché non siamo noi ad aver cambiato strada, è il Movimento che è mutato abbandonando i principi e i propositi delle origini». Atteso, inevitabile, arriva l’addio di Giovanni Rullo e Flavio Prada al Movimento 5 Stelle. I due consiglieri comunali di Arco e Riva vanno ad accomodarsi nel Gruppo Misto, che nel consiglio arcense vede già la presenza di Mauro Ottobre e in quello rivano di Franca Bazzanella. Cambia, dunque, la “geografia” politica in entrambi i municipi, visto che il Movimento 5 Stelle rimarrà con un solo rappresentante nei due consessi (Lorenza Colò ad Arco e Andrea Matteotti a Riva). Rullo e Prada si sposteranno anche di banco: l’uno andrà ad occupare l’ultimo scranno delle minoranze, in mezzo a Ottobre e Zanoni, l’altro si scambierà di posto con l’ex collega Matteotti per avvicinarsi a Bazzanella. Piccola curiosità: il regolamento d’aula, a Riva, non permette, almeno al momento, la costituzione di un gruppo formato da un singolo consigliere, pertanto anche il pentastellato Andrea Matteotti potrebbe essere costretto a migrare nel Gruppo misto cancellando, di fatto, la presenza dei 5 Stelle nel civico consesso rivano. In realtà, una delle modifiche del regolamento d’aula, all’ordine del giorno della prossima seduta, riguarda anche il via libera ai gruppi monorappresentati.

Le dimissioni da consiglieri, Rullo e Prada, non le hanno prese in considerazione. «Non mi sento più di dover rispondere a chi ha accettato questo trasformismo», spiega Rullo, che come Prada aveva candidato alla poltrona di sindaco alle ultime comunali. «Come posso portare avanti le battaglie sulla democrazia diretta quando i primi, ad essere in difetto su questo tema, sono proprio i 5 Stelle?», domanda il rivano. La decisione dei due ex pentastellati di autosospendersi risale alla vigilia delle elezioni. «Le candidature all’uninominale – spiegano - sono state decise ma non condivise. Semplicemente, ce le ha comunicate Fraccaro la sera prima dell’ufficializzazione». Ma le frizioni sono cominciate lo scorso 27 dicembre, con l’adesione al nuovo blog delle stelle: «Abbiamo aderito per poter votare alle Parlamentarie, poi però abbiamo chiesto di essere cancellati dalla nuova associazione confermando la volontà di rimanere in quella originaria. Alla nostra raccomandata hanno risposto con due righe, neanche firmate, via email. Abbiamo atteso il ricorso al tribunale di Genova contro l’uso del simbolo, adesso che il ricorso è stato rigettato è ufficialmente compiuta la mutazione del Movimento, quindi ce ne andiamo. La rivoluzione culturale che si voleva attuare si è arenata, purtroppo. Si voleva inserire in Costituzione il vincolo di mandato ed invece non compare neppure nel regolamento del gruppo parlamentare». «Porteremo avanti i punti del programma elettorale per il quale siamo stati eletti - concludono i due - e cercheremo un confronto con i cittadini, magari guardando con attenzione a ciò che potrebbe nascere sull’impulso di molti delusi dal Movimento in tutta Italia». (gl.m.)













Scuola & Ricerca

In primo piano