Estorsione e circonvenzione: due anni 

Il giudice Dies ha condannato la coppia di rivani accusati di aver costretto un amico a consegnare loro 29mila euro



RIVA. Si è concluso con la condanna di entrambi gli imputati a due anni di reclusione. Ieri mattina, in tribunale a Rovereto, si è celebrato il processo per tentata estorsione e circonvenzione d’incapace. Alla sbarra la coppia di rivani, all’epoca dei fatti conviventi, accusata di aver costretto un amico, un rivano di circa cinquant’anni, a consegnare loro 29mila euro facendo leva sulla bontà d’animo e sulla eccessiva generosità dell’uomo, sentimenti affiancata da una fortissima religiosità.

I fatti risalgono al 2016 e nello specifico al periodo compreso fra i mesi di maggio e luglio durante il quale si sono concentrate le indagini svolte dai carabinieri della Compagnia di Riva con il supporto del nucleo investigativo dei carabinieri di Trento, agli ordini dal capitano Andrea Oxilia. Tutto è cominciato quando l’uomo ha consegnato i primi soldi (circa 7.000 euro) a una amica, Marina Zinetti, conosciuta quando era la compagna di un suo collega di lavoro, semplicemente perché lei glieli aveva chiesti, spiegando che aveva bisogno di pagare un intervento oculistico. Successivamente il rivano ha consegnato 30mila euro all’allora compagno della stessa Zinetti, il pisano Andrea Fastelli, somma che gli serviva per pagare il funerale e la lapide della moglie. Ma l’uomo, quei 30 mila euro non li aveva. Ne ha messi assieme 20 in qualche modo, poi altri due arrivando a chiedere un mutuo con cessione del quinto dello stipendio. Per provare il proprio impegno, aveva firmato un assegno per gli 8000 euro mancanti. E con quell’assegno scoperto veniva minacciato di vederselo mettere all’incasso, facendolo così finire tra i protestati. Ma all’uomo veniva anche ricordato che Dio vedeva tutto ciò che faceva. L’uomo, una volta davanti ai carabinieri, ha raccontato tutti i fatti e i militari hanno così fatto scattare la denuncia nei confronti della coppia di rivani accusandoli di circonvenzione ed estorsione.

Ieri mattina, dopo una prima udienza che si è celebrata lo scorso 15 marzo in tribunale a Rovereto, è arrivata la sentenza del Gup Riccardo Dies che ha condannato gli imputati a due anni. La donna ha risarcito all’amico buona parte del denaro e la sua difesa ha già annunciato di voler ricorrere in appello.

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