Ecco perché i candidati sindaci di Arco sono «scesi in campo»

Arco. Un confronto sostanzialmente pacato, se si escludono un paio di momenti di frizione polemica, quello che c’è stato l’altra sera al Casinò di Arco fra i quattro candidati sindaco, organizzato...



Arco. Un confronto sostanzialmente pacato, se si escludono un paio di momenti di frizione polemica, quello che c’è stato l’altra sera al Casinò di Arco fra i quattro candidati sindaco, organizzato dal Trentino e moderato dal direttore Paolo Mantovan. Ognuno di essi ha potuto esporre al pubblico presente, 150 persone soltanto per ottemperare alle disposizioni in materia di Covid-19, i punti salienti del suo programma e far conoscere nello specifico le proprie inclinazioni e i propri principi di riferimento, quelli per cui hanno deciso di candidarsi e di proporsi alla guida della città per i prossimi cinque anni.

«Io mi sono interessata per anni della politica amministrativa della mia città – ha detto Chiara Parisi – e ho deciso di impegnarmi in prima persona perché in tutto questo tempo non ho mai percepito la giusta attenzione ai valori in cui crediamo. Inoltre sono la prima donna a provarci».

Roberto De Laurentis invece ha ribadito che prova a diventare sindaco «perché arriva un momento nella vita in cui ognuno restituisce alla comunità parte di ciò che ha ricevuto. Dopo anni trascorsi a non decidere nulla per accontentare tutti, è giunta l’ora di prendere delle decisioni ferme pur sapendo che qualcuno non la prenderà bene: ma io non ho né padroni né padrini e non voglio che Arco diventi solo la periferia di Riva del Garda».

A muovere Giacomo Bernardi è stato al contrario il forte desiderio di cambiare sistema di amministrazione: «Sono stato cercato da una squadra forte e mi sono messo volentieri a disposizione, perché se è vero che cambiare non significa necessariamente farlo in meglio, altrettanto vero è che per migliorare bisogna cambiare. È necessario piantare un seme che un giorno possa dare ottimi frutti».

Diversa la situazione per Alessandro Betta, sindaco uscente: «Ovviamente non siamo riusciti a portare a termine tutto ciò che ci eravamo prefissati e riteniamo sia necessario farlo puntando su una squadra rinnovata e al tempo stesso molto più esperta, poiché il nostro progetto, “fare comunità”, è in continua evoluzione». G.R.

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