CARABINIERI

Chiuso il laboratorio della droga sul Ballino

Tra Tenno e il passo del Ballino trovate serre con cannabis ed essicatoi. In cella un uomo di 36 anni


di Katia Dell’Eva


TENNO. Serre ad atmosfera controllata, reparto essicazione ed un registro dove erano annotati con cura tutti i passaggi. I carabinieri della stazione di Arco, coordinati dal comandante Mirko Sollecito, al termine di una complessa indagine hanno messo i sigilli ad un vero laboratorio per la coltivazione e il confezionamento di cannabis. In carcere è finito Benjamin Cardenas Cedeno, origini panamensi ma naturalizzato italiano, 36 anni, residente a Tenno, noto alle forze dell’ordine. Denunciata invece a piede libero la compagna dell’uomo.

Da qualche tempo i militari stavano tenendo sotto controllo il trentaseienne e nei giorni scorsi è scattata la perquisizione nell’abitazione di Tenno. I militari, con l’aiuto del fiuto del cane antidroga Nico, hanno trovato 22 grammi di hashish e 30 grammi di marijuana, suddivisi in dosi e la somma di 550 euro in contanti occultati all’interno di una cassa acustica dello stereo professionale.

Poi sono scattati i controlli al passo del Ballino in un’abitazione che era nelle disponibilità dell’arrestato. Qui i militari hanno trovato una vera e propria “drug farm”: infatti al livello superiore dell’abitazione era stato predisposto interamente alla coltivazione della cannabis trovando 2 serre professionali a chiusura ermetica con ricircolo forzato dell’aria con filtri a carboni attivi, lampade, igrometri, termometri, molti fertilizzanti specifici per la coltivazione della cannabis, ormoni radicali della crescita e insetticidi, vasi, sacchi di terriccio, ventilatori, con all’interno 20 piante di cannabis suddivise per qualità (arancio, arancio sativo, gran daddy), quelle nella prima alte 1 metro circa mentre nella seconda alte circa 1,20 mt con copiose infiorescenze che ne fanno dedurre agli inquirenti siano del tipo “geneticamente modificate”. Inoltre ai piedi del letto matrimoniale sono state trovate due “teche” (termine utilizzato dai seminatori ed indica i contenitori in plastica – incubatrici) per la germinazione intensiva del seme con ormoni radicali in apposite spugnette, contenenti 32 piantine di cannabis alte 15 centimetri, in crescita per sostituire le altre nelle serre.

Nell’abitazione inoltre c’era anche il reparto di essiccazione consistente in un ambiente con stendini per biancheria ed un deumidificatore che consentiva di ottenere il prodotto finito. Infatti sono stati trovati vari involucri catalogati per peso e qualità dall’uomo per un totale di 1,7 kg di marijuana pronta all’uso.

Nel corso della perquisizione sono stati sequestrati anche 60 grammi di hashish del tipo “morbido” e quindi di eccellente qualità e la scoperta di 216 grammi di marijuana essiccata custodita nel congelatore ha rivelato che l’uomo destinasse parte della coltivazione per la successiva lavorazione artigianale – non facile - per ottenere il “fumo” dalle eccelse qualità. Il tutto era registrato su un calendario con tempi di semina, germogliazione, messa in serra, taglio e preparazione.

Inevitabile l’arresto, convalidato ieri dal Gip Marco La Ganga. Droga e contante sono stati sequestrati.













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