Betta in aula, l’opposizione in piazza 

Il consiglio comunale di Arco è sempre più spaccato: lunedì maggioranza dentro sui banchi, minoranze fuori sui tavolini


di Leonardo Omezzolli


ARCO. S’accende lo scontro nell’agone politico arcense in quella che sempre più appare come una città politicamente contrapposta, almeno nelle figurazioni delle maschere dei politici locali, destinati, a quel che appare, a un’eterna “lotta” sul palcoscenico amministrativo della propria comunità.

Da un lato la maggioranza legata alle canoniche prassi politiche, ai luoghi istituzionali e ai modi “ortodossi” delle tempistiche burocratiche. Dall’altra le opposizioni che si calano nel vivere quotidiano, coinvolgendo e animando il luogo più democraticamente partecipativo delle “polis”, l’agorà, la piazza.

Lunedì sera è andato in scena il secondo atto di questa rappresentazione tutta arcense. Mentre la maggioranza si è barricata all’interno delle mura consiliari del Casinò municipale, dibattento su argomenti extra amministrativi (tagliati i punti sulle surroghe, eliminate le interrogazioni e saltate le mozioni), le minoranze hanno colto l’occasione per ribadire al pubblico di piazzale Segantini ciò che più volte si sono trovate a sottolineare circa la loro salita sull’Aventino. Insomma, un confronto serrato, a distanza ravvicinata, su temi noti. La politica arcense raggiunge così il suo nuovo punto di stallo con le parti politiche salde nelle proprie posizioni, ma ben lungi dallo scendere a compromessi per il prosieguo concreto del dibattito politico.

Se in consiglio i minuti passano ascoltando esperti esterni in merito alle possibilità introdotte dai concetti e dalle norme in Economia Solidale e Distretti di Economia Solidale in Trentino, in piazza si riesumano gli scheletri di mozioni bocciate (tutela degli edifici asburgici e cartellonistica urbana bilingue) e le diatribe sulla volontà di far valere il diritto di prelazione circa l’acquisizione delle aree ex Ferrari ai danni della ditta Bagozzi. Temi che hanno segnato l’autunno politico e che da allora, su ambo i fronti, si trascinano nelle più disparate occasioni senza mai giungere a conclusione compiuta. La paralisi politica appare evidente e, almeno per il momento, non sembra volgere a una soluzione efficace.

Tanti i fronti aperti in questa battaglia politica tutta cittadina, il più sensibile dei quali riguarda ancora la scelta delle nomine nei consigli di amministrazione di Amsa e Fondazione Comunità di Arco che non trovano rappresentati i nomi suggeriti dalle opposizioni. Minoranze che continuano sulla loro linea di rottura annunciando nuove dimissioni dalla commissione Statuti anche se si è provato un timido riavvicinamento al consiglio comunale “canonico” con l’annuncio di una nuova interrogazione circa il caso Bagozzi e l’attesa di una convocazione da parte del primo cittadino Alessandro Betta, per un confronto frontale chiarificatore.

Significativa, in piazza, la partecipazione del pubblico che ha più volte alimentato il dibattito.

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